lunedì 31 ottobre 2016

Come Essere della Internazionale

O volgarmente detta Inter... ho una miriade di cari amici che in braghe di tela sui campetti gratuiti, esenti da dotti bandi di fenomeni bocconiani, sfoggiavano le strisce nerazzurre con la scritta Misura. Lo zucchero dimagrante per girovita prepotenti. La mia Inter ... si è anche mia. Il milanista che è in me protesta... mi hanno chiamato i fratelli Baresi. Franco vorrebbe tornare e Beppe non da meno... il mio calcio. Oggi un amico mi ha detto che avevo i numeri per far carriera, mi è mancato solo il carattere. Mi ha fatto sentire dio. Come quando con la palla vedevo a 40 metri lo scatto e l'uomo davanti alla porta. Bam... che bello il calcio. Da quando è a pagamento non lo guardo più. Tiravo dai calci d'angolo alle punizioni...non amavo i rigori. Quelli era roba per altri. Ci voleva sangue freddo a segnare così. Roba che si possono permettere soltanto i grandi. Io non so spiazzare alla Ghinelli, io coglievo l'incrocio da fuori. Avevo bisogno di sognare la traiettoria. Ci riesco ancora...ma sto a casa. Ci vuole la squadra per vincere...mica cazzi!!
Roberto Urbinati