sabato 1 ottobre 2016
Giù Le Mani Dalle Scuole di Rimini
Comunicato stampa del 30/09/2016
Il gruppo di cittadini “GIU’ LE MANI DALLE SCUOLE DI RIMINI” vede crescere di giorno in
giorno la mobilitazione in salvaguardia dei nidi e delle scuole d'infanzia generando interesse e
senso civico nella cittadinanza, sempre più attenta al tema dell’educazione e al futuro delle nuove
generazioni.
Genitori, nonni, cittadini, insegnanti si sono oramai resi conto che l’esternalizzazione delle
scuole d’infanzia riminesi voluta dal Sindaco Gnassi, dal Vicesindaco Lisi ed dall’assessore
Morolli, nulla ha a che vedere con i presunti vincoli previsti dal patto di stabilità, né con il
miglioramento del servizio offerto alle famiglie e ai nostri figli.
Ognuna di queste motivazioni portate dalla giunta PD sono facilmente smascherabili con il buon
senso e una conoscenza base delle norme giuridiche ad oggi approvate a livello nazionale.
Partiamo dal patto di stabilità.
Il Decreto Legge n. 113 del 2016, all’art. 17 prevede la deroga al patto di stabilità determinando
un “piano triennale straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale insegnante
ed educativo necessario per consentire il mantenimento dei livelli di offerta formativa” •nonché
per “garantire la continuità e assicurare la qualità del servizio educativo nelle scuole
dell'infanzia e negli asili nido degli enti locali”.
A Roma, Venezia, Milano grazie a questa norma, ad oggi sono state stabilizzate centinai di
maestre.
Chiaramente le giustificazioni pretestuose del rispetto dei vincoli di bilancio devono essere rispedite
al mittente senza se e senza ma.
Passiamo all’aumento delle rette scolastiche
Il passaggio delle scuole d’infanzia alle ditte appaltatrici avverrà tramite bando europeo, crediamo
veramente che aziende che potrebbero anche avere sede all’estero saranno interessate a investire
in un progetto educativo di lungo periodo ?
Passiamo al presunto risparmio per le casse del comune
Dalle poche informazioni riportate sui giornali il bando europeo che affiderà la gestione delle scuole
d’infanzia ai privati si dividerà in due lotti.
Il primo riguarderà quattro scuole materne, chi si aggiudicherà il bando riceverà nell’arco di
6 anni (tre più tre) la “modica” cifra di 5,8 milioni di euro, mentre il secondo per l’asilo nido
prevedrà lo stanziamento di 3,2 milioni dei NOSTRI euro sempre con formula tre più tre,
sembrerebbe.
Con queste cifre si potrebbero stabilizzare le oltre 80 maestre con contratti a tempo determinato
che quotidianamente lavorano nelle scuole comunali, già formate, già maestre dei nostri figli.
Ci auguriamo tutti di vedere i sindacati dei lavoratori uniti su posizioni trasparenti e limpide,
sarebbe disarmante anche per i lori tesserati scoprire un accordo al ribasso come l’eventuale
proposta, da “qualcuno” suggerita, di affidare in alternativa le scuole dell’infanzia a società
partecipate comunali, sarebbe l’ennesimo ripiego.
Ora la cosa più importante, la qualità del servizio.
Nessuno mette in dubbio l’impegno del personale assunto presso le scuole private, ma sappiamo
bene che la tutela giuridica, le condizioni economiche contrattuali, il coordinamento e la
formazione professionale del settore pubblico offrono prospettive di continuità e maggior
controllo.
Un lavoro precario non è sinonimo di continuità pedagogica.
Un recente studio statunitense ha individuando i principali fattori che determinano l’abbandono
del posto di lavoro con conseguente aumento turn-over, mancanza di continuità, difficoltà a
formare il team, ecco i risultati: al 32 % mancanza di possibilità nell’avanzamento di carriera;
al 22 % ragioni economiche; 20 % mancato adattamento; 17 % ambiente di lavoro.
Bene, ci vogliono far credere che il modello di precarizzazione del lavoro non causerà disservizi,
a Voi la risposta.
L’amministrazione gestisce scuole comunali di ottimo livello e qualità, perché deve imporre
alle famiglie riminesi un salto nel buio affidando per 3 anni le scuole ai privati?
Oggi il personale scolastico comunale è stato selezionato con concorsi, formato con migliaia di
ore di corsi a tema e annualmente valutato; quando il servizio passerà ai privati potremmo
perdere il controllo sulle insegnanti e sulle modalità di selezione e assunzione, quindi il controllo
su quelle persone alle quali ogni mattina lasceremo i nostri figli, il nostro futuro, la nostra ragione
di vita.
Diciamo NO, facciamo per LORO….
TUTTI IN PIAZZA CAVOUR - SABATO 8 OTTOBRE
ALLE ORE 11
“PORTIAMO UN GREMBIULINO IN SEGNO DI PROTESTA”
Un gruppo di cittadini come VOI
Giù le Mani della Scuole