domenica 9 ottobre 2016

Vergogna 2

Dando per scontato che fino al 2020 la spiaggia rimarrà com'è, avendo l'UE qualcosa di più urgente da affrontare, come tentare di rimanere fintamente intatta, mi rivolgo ai signori onorevoli più o meno portavoci di Cardone, ai consiglieri regionali, ma soprattutto ai sindaci, Rammento loro essendo (tutti) molto più giovani e quasi (tutti) incapaci che la gestione del demanio marittimo rappresenta per i comuni costieri il problema di maggiore spessore politico, in una prospettiva che li veda ancora al potere. La scandalosa vicenda delle fortemente redditizie Aree Pubbliche regalate ad una corporazione che ha imparato (bene) ad usare lo strumento lobbistico come scambio elettorale, risale a pochi anni fa. Fino a quando la gestione del demanio era "statale" non ci sono stati sussulti, i bagnini votavano compatti per il Partito di Spadolini e sotto l'immenso ombrellone del ministro erano sicuri. Le cose sono cambiate (in peggio) con il passaggio alle Regioni e..ai Comuni. Personale impreparato, senza la minima conoscenza ed esperienza nel settore, privo dell'indispensabile aiuto delle Capitanerie di Porto, arrivò a farsi predisporre i Piani Spiaggia dagli stessi ..bagnini. Rimini è la testimonianza migliore anche in questo caso. I titoli peggiori li abbiamo tutti. Il Codice della Navigazione ancora operante ma poco osservato prevede per gli atti pluriennali non prezzi fissi, diventati poi esorbitanti. Considera il costo dell'investimento e la durata del contratto. In questi atti era automatico che allo scadere, tutte le opere ricadenti sul Demanio, venivano incamerate dallo Stato, Per aiutare la novella assessora (dovrebbe essere il contrario) se un imprenditore, anche innamorato, investe 1000 con un contratto di dieci anni, il primo canone che paga allo Stato annualmente è 100, ossia un decimo dell'ammortamento. Se un'altro soggetto, magari amico dell'europarlamentare, investe 100.000, per una durata di 20 anni, l'ammortamento è pari a 5.000. L''originaria normativa per mantenere un corretto equilibrio stabiliva nel primo caso un canone di concessione con rate annue più alte rispetto al secondo. Tenendo conto soprattutto che il maggiore investitore (potenzialmente) aveva anche una redditività più grande. Rimaneva sempre possibile che altri soggetti potessero mettersi in concorrenza aumentando la mole degli investimenti, la durata e... il canone. Nel nostro pur malandato Paese è sempre "esistita" una Bolkestein. Solo la politica del basso consenso, del favore e della falsa emergenza, ha permesso abborracciate proroghe o ridicoli diritti d'insistenza.Termino sempre dove la matita elettorale duole. Possibile che il M5S non capisca nemmeno concetti tanto elementari? Il Pubblico è composto (anche) da acqua e sabbia. La prima però rende molto meno.