lunedì 24 ottobre 2016

Paccotaglia

"Paccottaglia, cianfrusaglie... ci-ne-se-ri-e... patacate, ca-za-dei-ni: mo da fe' che!!?". Visto che non l'ho ancora fatto e tanti "fan" (ricevo molte lettere in merito) mi spronano a dire la mia sulla questione del momento (ossia il commercio bengalese sui Viali delle Regine) a Rimini, questione sulla quale già si sono espressi praticamente tutti gli altri colleghi opinion leader e maître à penser riminesi desidero dire la mia distinguendo tuttavia i fatti dalle idee e opinioni in merito, opinioni di cui mi assumo la piena personale responsabilità. Anzitutto sfatiamo che V.le Vespucci sia mai stato, non soltanto in anni recenti ma da che esiste, sia stato luogo di commercio. Nel corso dei suoi 150 anni di storia la zona è diventata man mano luogo di alberghi, leisure e ristorazione, su un tessuto immobiliare di villini preesistenti. Il secondo punto che mi preme richiamare è che la crisi del commercio dipende su tutto dalla Grande Distribuzione: le attività che c'erano prima dei bengalesi su tutta la Riviera erano anch'esse "tutte uguali", ma vendevano "articoli da spiaggia" che ora compri al supermercato (solari etc.), ed erano gestite da riminesi che vi ricavano un piccolo secondo reddito tipicamente. Che poi sono state spazzate via in un 20ennio dai supermercati e dal commercio illegale dei "vucumprà". DOPO sono arrivati i bengalesi che riescono a stare sul mercato perché ognuno di essi "consuma" 1/5 di quello che consuma il riminese medio: niente auto, niente vacanze etc. Di fatto possiamo dire che questi a parte la diversa provenienza geografica, Asia vs Africa, sono vucumprà "stanzializzati". Anzi: alcuni "integrano", ex. la sera fanno i mercatini abusivi e al tempo stesso hanno il negozio, alcuni, non tutti. Sottolineo che nessuno fra questi inclusi i vucumprà che operano nell'illegalità amministrativa LO FA PER BISOGNO MA PER DANARO, esattamente come noi che lavoriamo, quindi possiamo dire che spesso le apparenze ingannano, non sono Miserabili come sembra, molti italiani se la passano peggio. Un altro aspetto che vorrei toccare riguarda commercianti italiani particolarmente "furbi" diciamo: sono quelli che PRIMA comprano o affittano immobili in punti non di pregio per la presenza di commercio "etnico" o altro, tipo il citato lungomare e Borgo Marina, a prezzi stracciati; e DOPO cominciano a lamentarsi e batter cassa col Comune perché vieti, riqualifichi, multi. Uno di questi mi sembra proprio il leader degli Insoddisfatti G.Zanzini che ha la sua attività di commercio che si trova in zona centrale a Marina MA in luogo STORICAMENTE ove il commercio non ha mai funzionato, bengalesi e non!! In generale possiamo dire questi fenomeni discendono da altri fenomeni sovrastanti e riguardano i mutamenti sociali, migrazioni, delocalizzazione, globalizzazione, Cina, consumismo esasperato, crisi economica, sistema di distribuzione etc., e nel caso quelli in atto nel commercio e nel mondo del lavoro in senso lato. Perché allora non tutelare gli operai italiani nei confronti degli immigrati!? E questo vale per tutte o quasi le categorie di lavoratori che devono fare i conti con le migrazioni. Se anche poniamo per legge, ragionando per assurdo, vieti su Vespucci e Viali delle Regine il commercio bengalese quei negozi RIMARRANNO SFITTI in quanto gli articoli che prima acquistavi nelle attività "articoli da spiaggia" ora li compri al supermercato. E se anche un piccolo imprenditore italiano apre un'attività di commercio non riesce a stare sul mercato in quanto il bengalese vi riesce soltanto perché egli fa sacrifici che l'italiano mai farebbe: sta aperto 18 ore, arriva in bici, mangia con 3 euro al giorno, non ha auto etc., per questo riesce a pagare l'affitto ma soprattutto si accontenta di guadagnare poco, meno di chi gli affitta l'immobile!. Lo stesso avviene in molti altri settori: la concorrenza con chi ha pochissime pretese. E perché l'albergatore che vorrebbe i negozi di Cartier e Gucci davanti per i suoi clienti gestiti da italiani o europei che parlano inglese con accento oxoniense poi invece dentro all'albergo a fare lo schiavo l'immigrato gli va bene!? E perché l'africano nei campi o il romeno in edilizia ti va bene e il commerciante no e perchè noi Italians abbiamo riempito Europa e Americhe di "spachetti, piza, tortelini bolognaise" e non vorremmo i Kebab?? E perchè i bisnonni di questi sepolti sulla superstrada di San Marino e altrove ci sono andati bene 70 anni fa quando sono venuti qui a liberarci dagli occupanti tedeschi (e qui c'è spazio per le opinioni) ci andavano bene?? E perché non si. . . "debella" l'abusivismo itinerante ambulante anche tramite vie di Diplomazia fra paesi e colpendo i fornitori che sono questi store sempre vuoti ma pieni di merce e i fornitori dei fornitori che sono quelli che importano queste schifezze dalla Cina che sono poi le stesse che trovi nei supermercati??? E perché non si avvia una riflessione sulla vera piaga del Commercio: la Grande Distribuzione che ora vorrebbe addirittura inglobare le Farmacie? In fine di nuovo Vespucci: è in sofferenza anche perché la Movida notturna e non si è spostata in zona porto, perché in piena estate diventa un cul-de-sac nascosto, difficilmente raggiungibile, e la gente cerca la spiaggia anche la sera o va verso il porto. Chiaro che se la I linea diventa la spiaggia anche di notte quello che c'è dietro entra in sofferenza un segnale potente di crisi in tal senso la chiusura del Nuovo Fiore ma ricordiamo anche che nulla è immutabile, nulla è per sempre, come diceva Dante mi pare "panta rei".. 
Zobeta