Solo i Ci.Vi.Vo contro le macerie scolastiche?
Non più tardi di un anno fa, anzi proprio 12 mesi fa, il Consigliere comunale Gianluca Tamburini, allertato da alcune segnalazioni, cominciò ad indagare su gravi incurie di cui le scuole elementari di Rimini erano vittima. Il risultato fu che vennero trovate strutture duramente colpite dall’alluvione del precedente luglio, non ancora sistemate alle soglie dell’apertura dell’anno scolastico e, tra le altre cose, venne denunciato anche l’uso di stufette elettriche per scaldare le lezioni invernali dei pargoli.
Il tutto fu documentato fotograficamente e i social network fecero il resto. Mormorii di popolo cui noi assolutamente non crediamo (o forse si), narrano di un’Assessore all’Istruzione, Gloria Lisi, che sgridò telefonicamente tutti i dirigenti scolastici per aver permesso al consigliere di entrare e indagare.
Oggi, 4 settembre 2014, sui giornali leggiamo entusiastiche descrizioni di come i Ci.Vi.Vo abbiamo contribuito a sanare, con vernice e pennelli, la naturale consunzione estiva che si appoggia lieve sulle scuole durante l’estate (leggasi con tono ironico). Le fotocopie riminesi e l’URP (Ufficio Reclame Prognassi) diffondono foto su foto di anziani strappati alla contemplazione dei cantieri e di muri perfettamente pittati. Bene. Come ormai i nostri affezionati lettori hanno capito, Citizen Rimini è qui per rivelarvi quello che gli altri… beh… non è che proprio non sanno… è solo che fanno fatica a dirvelo. Un po’ perché non si sputa nel piatto dove si mangia, un po’ perché per due euro di articolo non ci si sbatte e un po’ perché qualcuno crede veramente che quest’ Amministrazione sia una “svolta” e non “un’inversione a U”, un pezzetto di informazione viene sempre a mancare. L’antipasto di ciò che non viene detto è, ovviamente, che la scuola, l’ambiente in cui dei bambini devono passare tutto l’inverno, dovrebbe essere la prima preoccupazione di un Comune e non una cosa da demandare a improvvisate squadre irregolari di volenterosi. Intendiamoci, l’opera è meritoria, ma non rispetta la programmazione regolare che un Comune dovrebbe avere nei confronti di un argomento così importante. Il limite di tutto questo è rappresentato con evidenza devastante dalle foto, sempre di questi giorni, che invece riguardano la scuola di Via Pescara a Miramare. Postate ieri 3 settembre le immagini mostrano una classe chiusa, una biblioteca inagibile e pioggia che cola dal soffitto. Che facciamo? Chiamiamo la squadra speciale Ci.Vi.Vo oppure chiediamo ad Anthea di fare il suo lavoro? Come al solito l’istruzione è considerata alla stregua di un accessorio e se non fosse per la meritoria opera di tanti insegnanti, che lavorano in situazioni disastrose, i bambini comincerebbero a schifarla fin dall’asilo. Chi vi scrive potrà anche sembrarvi un pazzo, ma i milioni di euro che si vogliono spendere nel Teatro Galli li metterebbe tutti nella scuola, sia per creare strutture all’avanguardia sia per potenziare corsi di studio, degni di quella che si vuol spacciare per la capitale del turismo. Fin qui abbiamo parlato di scuole elementari, ma se andate a farvi un giro all’Alberghiero (per esempio) scoprireste un fantastico mondo di macerie scolastiche.
P.S.
Prima di pitturare un muro vecchio bisogna passare l’antimuffa, altrimenti dopo poco si è punto a capo. Questo è l’articolo di un anno fa: Avanguardia Pedagogica Riminese
Davide Cardone
@DadoCardone
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