mercoledì 27 maggio 2015

Al Centro del Gioco

Si dice molto spesso per comodità e pavidità culturale che il calcio è lo specchio del Paese. Poi ogni tanto, conquista qualche trofeo ed allora cresce il Pil. Concedendo che lo sport più amato e meno capito sia tifare per una squadra ma contro tutte le altre, rimane però la nostra originalità. Al centro del gioco c'è Lotito. Credo che ormai "tutti" anche quelli che snobisticamente dicevano che a loro il calcio non piaceva come i vecchi extraparlamentari da Cappelletta di Rimini, visti piangere per le "giocate" di Sollier, ormai tutti conoscono il latinista romano che dispensa giudizi di rara sensibilità, mescolati a citazioni, tratte però dal suo passato di classico liceale. E' laureato con il massimo dei voti in pedagogia che applica quasi quotidianamente. L'imprenditore romano ha iniziato con due imprese di pulizia, una società della sicurezza e si è trovato marito di una delle rampolle dell'edilizia capitolina. Tanto per fare capire che è l'uomo giusto, con le conoscenze necessarie ed un mare di società calcistiche che sembrano di sua stretta osservanza. Anche il cumulo di indagini, arresti e denunce è da manuale. Questa è una scalata all'italiana. La scivolata impensabile per lui ed il numeroso padronato che lo circonda, con i Galliani, Preziosi, Opty Tavecchio, Macalli e...Beretta è rappresentata però dalla forza del calcio... femminile che ha reagito con grande fierezza ed unità all'insulto, recidivo di Belloli, uno degli uomini di Claudio Lotito, giustamente presidente della Federazione del Calcio..Femminile. Anche il Grande Ballista se ne è accorto, il sesso forte ha impartito un'altra lezione. Le "quattro lesbiche" hanno (forse) fatto saltare la società in accomandita di Claudio. Hanno fatto più loro che tutti gli Agnelli del regime. A qualcuno sembrerà niente, ho l'impressione che questa volta nemmeno Publio Virgilio..Marone lo possa salvare, però siamo in Italia ed il latino lo hanno abolito anche nella Messa. Riesumeranno Moratti il grande moralizzatore, il petroliere ambientalista che parlava con gli arbitri senza accorgersene ed assicurando loro un avvenire migliore. Sarebbe il personaggio ideale per un Paese doppiogiochista come il nostro, è sicuramente renziano.