sabato 23 maggio 2015

La Porta della Valconca

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Allora iniziamo a fare un po’ di conti: gli abitanti di Cattolica sono circa 17.000, che uniti a quelli di San Giovanni in Marignano ammonterebbero a un totale di circa 26.000. Secondo i ragionamenti dei due Sindaci monocolore dei rispettivi Comuni, si arriverebbe alla fusione di un super-Comune, che è piaciuto un casino a entrambi, tanto che il primo cittadino di San Giovanni ha chiesto a quello di Cattolica di fare uno studio di fattibilità per una possibile fusione entro fine 2016. In quanto si perderebbero, dopo tale data, i benefici previsti dalla legge. Rimaniamo ancora una volta stupefatti nel constatare, non solo che i cittadini non siano per nulla stati presi in considerazione, ma molto di più perché la legge sul riordino istituzionale parla chiaro:” non vi è nessun obbligo di fusione per i Comuni al di sopra dei 5.000 abitanti”! Quindi di quali benefici si sta parlando? Solo di quelli legati al costo della politica, o a quelli legati a una ipotetica “annessione”? Perché proprio di annessione si tratterebbe: un Comune già strutturato con servizi (sicurezza e sanità) come quello di Cattolica si “papperebbe” quello meno strutturato sui servizi ma forte di attività economico produttive e terreni come quello di San Giovanni. Va da se capire chi ci guadagnerebbe. Altro dato non trascurabile: il Comune, quello di Cattolica, è appena stato costretto a fare una manovra correttiva sui conti pubblici di 750.000 euro,quello di San Giovanni è oberato di mutui che al momento gli impediscono di poter accedere ad altri (siamo ad una incidenza dei mutui sulle entrate del comune del 183%, roba da fare intervenire la Troika come in Grecia) più altri problemi di non poco conto come un evasione fiscale sull’Imu prossima al milione di euro! La mossa dei due primi cittadini assomiglia molto a colui che sentendosi, in una vasca, con l’acqua alla gola, per sfuggire all’annegamento decida di farsi aumentare le dimensioni della stessa, non tenendo conto che il rubinetto comunque continuerà a gocciare abbondantemente. Eppure non ci vogliono studi da economisti nel capire che l’unica alternativa plausibile sia quella di un’ottica di Unione che miri ad arrivare a un ambito territoriale ottimale a 10 Comuni. L’unica alternativa percorribile per ottenere veri vantaggi dalla legge di riordino, per tutti i Comuni della Valle, che a loro volta manterrebbero comunque la propria identità nell’aggregazione. Semmai dovranno fondersi tutti i Comuni al di sotto dei 5000 abitanti della Valconca, che otterrebbero così cospicui vantaggi : dall’economia di scala, all’identità giù fino all’unità. Un vantaggio nel vantaggio! Gli oscuri calcoli dei due Maggiorenti per ora ci rimangono inspiegabili, per cui parafrasando l’illuminante frase del Segretario di partito del Pd di San Giovanni che” bisogna abbassare i campanili e allargare le piazze”, noi rispondiamo che è ora che inizino i Sindaci della sua stessa corrente politica a slegarsi dal concetto di campanilismo, che tradotto significa : smettere di osteggiare l’ambito a 10, perché di soldi da buttar via non ce ne sono (più)!
 L’INNOMINATO