mercoledì 13 maggio 2015

Rimini Reboot- Riprogetta Rimini

Sabato 9 Maggio 2015 si è svolto il doppio evento, mostra e conferenza, per il progetto Rimini Reboot: Riprogetta Rimini. Il Reboot è l’azione di riavviare un sistema dopo aver istallato un nuovo programma e questa era proprio l’intenzione. Il progetto in breve. Isabella Tiňana Diaz, Sylvana Gòmez Mendoza, Juan Carlos Avelar, Renè Albert Salas e Richard M. Tambwe come si può intuire dai nomi non sono Riminesi, ma grazie al Coordinamento dell’Architetto Ettore Maria Mazzola hanno fatto un grande regalo a Rimini. Un progetto di riqualificazione per la zona simbolo della spaccatura della città, l’area che va dalla Stazione alla zona delle officine adiacente a viale Tripoli. I Cinque Architetti hanno assolto il loro compito mantenendo specifiche in linea con l’architettura tradizionale, per cui niente pataccate da Archistar, ma proposte identitarie e di buon senso. In un primo sopralluogo, con matita e blocco per schizzi, hanno individuato i caratteri identitari di Rimini (balconi ad angolo, la vecchia pescheria etc.) e nei mesi successivi li hanno usati come filtro per i loro progetti. Il risultato, illustrato nei due giorni di mostra e nella conferenza, è una zona che in tutto e per tutto è Rimini … non l’allucinazione di un fan di Star Trek. I punti chiave. Il progetto di riqualificazione trova i suoi cardini in quelli che sono i concetti base dell’architettura tradizionale: una città compatta, pedonabile, con isolati polifunzionali, costruita a regola d’arte tramite tecniche e materiali che rilanciano l’artigianato, oltre a garantire antisismica e superlativi comportamenti termici. La soluzione di alcuni problemi. Il traffico che la zona favorisce è quello pedonale, 3500 i parcheggi (ampliabili) solo sotterranei. Il Cardo va ad incrociarsi di nuovo con il Decumano e proprio dove anticamente si faceva il mercato viene dimensionato uno spazio che possa accoglierlo di nuovo; un sottopassaggio che ricuce la città al mare sbucando in due nuove piazze con funzione simile alla romana Campo dei Fiori. Anche questa una zona polifunzionale: bisettimanalmente mercato e punto di incontro, tra i tavolini di bar e ristoranti, gli altri giorni. Di particolare interesse è il sottopassaggio che, con lieve avvallamento passa tra le due anime della città, un vero e proprio suk illuminato da lucernai e reso vivo dalle attività diurne. Riscoperta delle potenzialità. L’anfiteatro in questo progetto è pienamente restituito al ruolo che gli spetta non facendosi sviare da inutili soggezioni verso il Ceis, spostato di pochi metri in una cornice altrettanto decorosa e non più impedimento. La via ferroviaria (e il TRC se diventa una ciclabile) riscopre il senso di trasporto economico ed ecologico verso le attrattive del nuovo ricompattamento urbano. Diffusione del verde. I nuovi isolati riscoprono le corti, verdi scorciatoie di giorno, magari con i giochi per i bambini e pertinenza delle palazzine dalla sera in poi. Il verde è concepito diffuso e non concentrato in un unico parco di difficile manutenzione e problematico per la sicurezza. Il Parco Cervi, che incrocia la zona del progetto, va a fondersi con i percorsi che intercetta e riceve in cambio specchi d’acqua … che dopo diventi un’oasi ornitologica o luogo da pedalò sono considerazioni future. Concludendo. Questo, in linea di massima, il senso del progetto, sicuramente per assorbirlo nelle sue sfumature è necessario vederlo, tanto è vero che è stata realizzata anche una piccola pubblicazione e, date le diverse richieste, si sta prendendo in considerazione di riproporre perlomeno la mostra. Durante la conferenza sono stati approfonditi diversi argomenti, normalmente non di così diffuso utilizzo come, ad esempio, il Genius Loci. Il senso della riuscita del progetto però è arrivato tramite un errore di un ospite che in un intervento ha confuso una delle nuove piazze progettate con una già esistente a Rimini, questo, in una risata sincera, ha confermato il valore identitario del progetto e il senso di appartenenza che vuole preservare. 
 La Redazione Rimini 5 Stelle