sabato 30 maggio 2015

E ora?

Ieri il Presidente Putin, in un’intervista, ha esplicitamente dichiarato che con la “conquista” dell’Ucraina, tutto il territorio “strategico” russo, in particolare la zona degli Urali, è sotto il tiro delle armi tattiche americane. Ha citato espressamente i missili Tomahawk ma non si tratta solo di questi. La cosa sorprendente è che tutto ciò era evidente fin dal primo giorno del golpe ucraino. Infatti solo dalle basi dell’Ucraina dell’est il sistema PGS (Prompt Global Strike) raggiunge la sua massima efficacia in quanto mette tutto il territorio russo alla propria portata di tiro rimanendo all’avversario solo l’uso delle armi strategiche a lunghissimo raggio per le quali viene freneticamente sviluppato il sistema ABM soprattutto sulle piattaforme navali. Quindi la “presa” di Kiev da parte degli USA ha un profondo significato strategico, chiaro se vogliamo dall’inizio ma ora esplicitato dalla stessa Presidenza russa. Resta da capire come questa potrà ristabilire una forma di riequilibrio strategico attualmente del tutto compromesso.

 Woland