martedì 26 maggio 2015

La nostra sinistra in.. cachemir

Si comincia a fare bella la partita. Podemos ha vinto in Spagna e Renzi mette le mani avanti sui risultati elettorali, anche un 4-3 andrebbe bene dopo avere sbandierato un clamoroso 6-1. La Boschi, stupenda velina di governo, con la solita intensa espressione, afferma che le elezioni regionali non influiranno sul governo. Che non ci sia una sorpresa..spagnola? Il Papa rivela che legge, al mattino, un solo giornale italiano: Repubblica, gli altri sono anche peggio. Dispiace per Travaglio, il suo Fatto non arriva in sala stampa vaticana, lo fermano prima. Sapete che il 60% dei vescovi è contrario al Papa? Aumenta la simpatia per gli scarponi di Francesco. Ho l'impressione però che lo abbiano già imbrigliato. Avere contro la potente Chiesa Americana non è mai presagio di fortuna religiosa e.. personale, anzi. Il giornale letto dal Papa, per togliersi dall'imbarazzo di spiegare che in Spagna la nuova sinistra vince, intervista "Cachemir" Bertinotti, quello che proclamava le rivoluzioni da Costanzo. Il compagno Fausto, dall'alto di una serie di pensioni accumulate sulle barricate della protesta, è riuscito però ad infilare qualche considerazione interessante, assieme alla solita arroganza rifondatrice da poltrona. A Rimini, Mangianti e gli altri due decidono se lasciare l'Acer senza Presidente. Per l'alto senso delle istituzioni che ha sempre animato il gruppuscolo, non succederà niente. Gnassi non può rimanere orfano di Galvani. Ma secondo il compagno da talkshow, anche Podemos è l'affermazione del populismo, fenomeno una volta tipicamente sudamericano ed oggi esportato nel continente sotto il controllo tedesco e..americano. Podemos in Italia? Per lui non sarà Landini il nostro Iglesias e su questo gli si possono concedere valide ragioni, come l'affermazione che esistono tanti movimenti sociali ma totalmente slegati tra loro, anzi concorrenti. Il segretario della Fiom, con la sua coalizione sociale, sta solo avviando un processo che mette in relazione i vari movimenti. Da qui, se altri saranno capaci, provino a fare Podemos o Syriza. Vallo a dire a Grillo. L'altro grosso problema è il pericolo che sta correndo l'Europa della Troika. Non è tanto il bizzoso debitore greco, che al nostro confronto è quasi un creditore, ma l'insieme delle forze emergenti da destra e sinistra che hanno un'identità fortemente antieuropeista. Perfino il suddito Renzi comincia a borbottare contro un’Europa autoritaria e oligarchica in cui il meccanismo di governo è totalmente privo di sovranità popolare. Su questo lo scontro è aperto. Il PD rimane con le.. in mezzo all'uscio. Rimandare la scelta, è ovvio che mi riferisco sempre a quei geni grillini, non paga. E' arrivato il momento. Nelle amministrative spagnole Podemos ha appoggiato una lista civica senza presentarsi direttamente, se non dentro un movimento più ampio. L'esatto contrario di quello che fa o faranno i 5 Stelle senza la bussola di governo. Se il 20% garantito dal MoVimento non è in grado di rapportarsi con il mondo antirenziano, rimane uno splendido e dorato ufficio di collocamento ed un motore che fa girare il Blog di Grillo. I cittadini beccano una volta, forse due, ti lasciano localmente e si stancano anche dei ricci e delle grida..inutili. Però Tze Tze distrugge tre parlamentari renziani al giorno ed a Rimini al sabato, giorno di mercato, un solitario gazebo sale verso il cielo della speranza. Affronte va a cavallo.
PS
Comunque l'oligarchia e l'autoritarismo dell'Unione Europea appariranno come uno "zuccherino" dopo che avremo aderito al TTIP. Trattato Transatlantico sul Commercio ed Investimenti