giovedì 14 maggio 2015

La verità che non dicono

Esistono due diversi sistemi pensionistici: a ripartizione ed a capitalizzazione. In un sistema a ripartizione i contributi previdenziali pagati dai lavoratori occupati servono per finanziare direttamente le pensioni oggi corrisposte. Esiste una "promessa" tra generazioni con i lavoratori "attuali" che accettano di pagare contributi per finanziare le pensioni nella speranza che le generazioni future facciano altrettanto quando andranno in pensione. I pensionati attuali ricevono una pensione avendo pagato i contributi a vantaggio della generazione precedente e così via. Il sistema a ripartizione si chiama così perché realizza una suddivisione della “torta” del reddito prodotta ogni anno tra lavoratori e pensionati. La logica del sistema pensionistico a capitalizzazione è molto diversa: i lavoratori attuali sono obbligati a versare contributi previdenziali i quali servono ad acquistare attività reali e/o finanziarie come titoli di Stato, obbligazioni, azioni, immobili, terreni, attività che "presumibilmente" aumenteranno di valore dal momento del versamento a quello del pensionamento. Un reddito mensile preso dal tesoretto accumulato negli anni. L'elemento di rischio è legato alla sopravvivenza del pensionato, alla durata del suo rapporto mensile con il fondo pensione. I contributi pagati dal lavoratore durante gli anni precedenti finiscono dentro un capitale a cui egli ha diritto quando andrà in pensione. Cosa accade? Al di là degli scandali e le distorsioni di un sistema più politico che previdenziale: per decenni categorie "privilegiate" sono andate in pensione giovanissime non avendo in alcuni casi versato una lira o pochi spiccioli. Come mai? La situazione odierna è che i pensionati attuali non hanno accumulato fondi sufficienti per finanziare la loro pensione, ma "sperano" sul trasferimento da parte delle generazioni che attualmente lavorano. Allora chiamiamo il sistema a capitalizzazione “sistema con tesoretto” e il sistema a ripartizione “sistema senza tesoretto”. il sistema a ripartizione, senza tesoretto, assegna ai pensionati una percentuale fissa del reddito prodotto dai giovani, e questo reddito totale, questa torta, è tanto più grande rispetto al reddito prodotto nei periodi precedenti quanto più forte la crescita della popolazione. A patto che si traduca in aumento dell’occupazione e quanto più forte è la crescita dei salari. Esatto contrario di quello che sta succedendo nella Grecia Italica odierna. Il sistema pensionistico senza tesoretto diventa difficile da sostenere se l’occupazione e la produttività ristagnano, e se c’è un aumento forte della speranza di vita a parità di età pensionabile. Brutalmente ci sono troppi pochi lavoratori per ogni pensionato. Qual'è la soluzione più semplice e più sensata per gestire questo rischio demografico? Il modo migliore o forse l'unico consiste nell’aumentare l’età pensionabile e nel contenere le pensioni attualmente pagate. Aumentare i contributi come fatto dalla Fornero è opera demenziale. Sono la componente fondamentale del cuneo fiscale cioè la differenza tra il percepito dal lavoratore e quello pagato dalle imprese. Se non vuoi usare lo strumento impopolare e fondamentalmente cretino, devi trasferire risorse dalla cosiddetta fiscalità generale all'ente che gestisce le pensioni: l'Inps del riformista Boeri. Se per ragioni elettorali del Pd non si vogliono aumentare le tasse per finanziare questo trasferimento all’ente previdenziale si può sempre usare e lo usano, finanziare la spesa in deficit, aumentando così il debito pubblico. Il sistema pensionistico italiano è a ripartizione. Punto. Abbiamo terminato il tesoretto. L’inganno è nel fare credere il contrario cioè il falso. Nessuno ci ruba il tesoretto accumulato (?) negli anni precedenti solo perchè non esiste da un pezzo. Le ragioni sono in parte intuibili e riconducibili ai nostri ormai 8 anni nel tibet della recessione. Gli aspetti scandalosi di alcune pensioni sono la punta del fallimento morale più che finanziario. Ma il vero buco è dato dalle decine di milioni che hanno attinto dalla fonte che sembrava inesauribile senza avere mai versato che poche gocce di sudore contributivo. I giovani di oggi ed i pochi lavoratori rimasti devono sperare che le bugie del Renzi di turno diventino una realtà domani e si ricominci a crescere e sperare di rifare il ...Tesoretto.
P.S.
Almeno togliete tutto il merdaio dei vitalizi e pensioni cumulate e cumulabili.