La notizia di oggi, sul rinvio a giudizio per la vicenda del fallimento Aeradria di gran parte della classe politica riminese, Sindaco in testa, rende possibile scenari di elezioni anticipate. Di poco a dire il vero rispetto alla scadenza naturale di primavera 2016. Questa vicenda però arriva in un momento particolare: quando cioè Renzi sta per “andare oltre” il Partito Democratico verso l’ormai strapubblicizzato “Partito della Nazione”. Lasciando indietro quel 6/7% di residui elettori di sinistra e imbarcando, oltre al grosso di chi col PD sopravvive, anche le nuove leve di centrodestra. Il meccanismo è stato ben spiegato dal Cancelliere nel suo articolo di domenica. Tuttavia, nel nostro piccolo riminese, questa vicenda può creare non pochi scompensi. Se l’attuale Sindaco non ritenesse di “continuare” (rinvio a giudizio o meno) il successore naturale, preparato da Melucci, è la Emma Petitti. Non a caso spostata pochi mesi fa da Roma a Bologna. Tuttavia una candidatura Petitti vuole dire Melucci, Melucci vuole dire Errani, Errani vuol dire Bersani. Siamo quindi nel pieno della corrente per ora anti-Renziana. Corrente che però, fra poco, potrebbe diventare un altro partito distinto dal Partito della Nazione del Fiorentino. In effetti quel po’ di centro-sinistra che è ancora nel PD c’entra ben poco col Partito della Nazione i cui tratti sono ben chiari, specialmente in Campania. In primavera, alla scadenza naturale delle elezioni a Rimini, la situazione sarebbe già chiara. In autunno è tutto da vedere. Resta sullo sfondo la possibilità che i Renziani doc lancino l’altro parlamentare superstite, questo sì Renziano al 100%, Tiziano Arlotti. E’ ovvio che quest’ultimo sta benissimo a Roma e crediamo abbia ben poca voglia di tornare a Rimini dove lo aspetterebbero i problemi del dopo Gnassi. Però è una possibilità estrema che non scarteremmo.
F.B.