venerdì 29 maggio 2015

CS M5S Rimini

Intervento in aula del 28/05/2015 sull'Emergenza Abitativa a Rimini
Qui dentro abbiamo tutti una certa età, chi più chi meno, dunque non dispero di trovare più di un testimone a quello che sto per dire. Esistono eventi nella vita che, a dispetto di molte cose che diamo per scontate, ti arrivano addosso e ti distruggono. Possono essere scelte sbagliate, combinazioni di avvenimenti, malattie, crisi economiche o semplicemente il posto dove sei nato. Non c’è un motivo esatto per cui tocca a te, ma ti tocca. Può essere che sei un artigiano, uno che lavora duro e paga le tasse, poi un giorno ti dai fuoco davanti all’Agenzia delle Entrate per il peso dei debiti con l’Erario (qualcuno forse ricorderà la storia di Giuseppe Capaniello non troppo lontano da qui). Oppure può essere che ci nasci senza speranza e allora non ti ammazzi, perché ti abitui. Il punto è che il Destino opera tagli trasversali a cui solo la Società può porre rimedio. Aiutare o non aiutare gli ultimi, quella si che è una scelta. In queste settimane abbiamo assistito a quello che secondo noi può essere facilmente intesa come la sclerotizzazione di un sistema, che prevede solo determinate forme di assistenza, escludendone a priori altre sebbene siano praticamente a costo zero. Il perché di questi distinguo ce li serbiamo per un altro momento perché oggi, in questo consesso, vorremmo sottolineare un’emergenza che ci tocca tutti perché avviene tra le mura della nostra comunità. Ci sono persone sfortunate che non anno un tetto, se non quello che gli ha dato Casa Madiba. Importa come ci sono arrivate in quella condizione? Qualcuno sostiene di sì ed allora altri sono andati a parlare da vicino sia con questi “pericolosi ceffi” dei centri sociali, sia con le persone a cui danno assistenza. Abbiamo scoperto che tra di loro c’è Antonella, portata via alla mamma quando era piccola (tra le altre cose che non puoi scegliere alle volte c’è anche la famiglia). Lei che ha poco più di vent’anni vive in strada da un po’ e il suo compagno, anch’egli senza tetto, l’ha portata qui perché così lui può fare la stagione ed occuparsi di lei. Non può farlo da sola perché ha avuto un grave incidente. Oppure c’è Fatima, una signora di una certa età, che si è rotta un piede e non ha più potuto fare le pulizie con cui pagava il garage dove viveva. Ci sono altrettante storie, ma l’importante è che chi ha parlato con questi indigenti ha controllato bene ed ha scoperto che sono persone tali e quali a noi, non inferiori nemmeno nella dignità, nonostante vivano come vivono. Ho parlato di persone vere ed ho usato i loro veri nomi perché sono proprio loro che ci si prende la responsabilità di lasciare in mezzo alla strada, se si sceglie la via che senza dialogo pare essere predestinata. Noi questo dialogo lo vogliamo e invitiamo le altre forze politiche a favorirlo senza nascondersi dietro il comodo alibi della legalità a tutti i costi. Le leggi le fanno gli uomini e come non ci si vuol sentire trattati da criminali per il molto statisticamente probabile abuso d’ufficio, non si può certo farlo nei confronti di persone che aiutano altre persone. Con questo dialogo ci si può incamminare verso l’affievolimento di problemi che oggi avvertiamo come molto gravi. L’emergenza abitativa è un problema contingente. Anche la tensione sociale lo è. Badate bene che queste non sono cose che si risolvono seguendo l’opinione della gente su Facebook. Un ‘Amministrazione dovrebbe avere l’ambizione di creare opinione, non di seguirla, perché poi si creano strani cortocircuiti per cui il Sindaco di una Giunta di Sinistra viene applaudito a scena aperta da Pizzolante. Inquietante non trovate? Dunque con questa interrogazione chiediamo di aprire un tavolo di lavoro che tenga in considerazione l’esperienza di lavoro maturata dagli attivisti di Casa Madiba Network e il loro costo ridicolo (a meno che non gli si mandi addosso l’esercito). Chiediamo anche che si permetta a tutte le forze politiche di partecipare con un proprio mediatore in modo che ne nasca una soluzione largamente condivisa. Gianluca Tamburini Movimento 5 Stelle Rimini