lunedì 11 maggio 2015

Una certezza

Abbiamo chiesto a Woland come fa ad essere certo che la rottura tra l’Italia e la Federazione Russa sia insanabile. La risposta è stata breve e categorica: “l’insulto recapitato a Putin e all’intero popolo della Federazione attraverso la mancata partecipazione alla parata del settantenario, il 9 maggio, è sanguinoso. Molto di più di quanto ci possiamo immaginare e avrà riflessi lunghissimi sui rapporti tra Russia e Italia e in particolare col governo Renzi. Aggiunge Woland che: “...la coincidenza con l’inizio degli attacchi albanesi in Macedonia, e presto in Serbia meridionale, rendono chiaro per Mosca chi sono amici e nemici.” Il fatto che l’Italia sulla faccenda “Grande Albania” e nella guerra del Kosovo abbia bombardato Belgrado ne più ne meno che americani e inglesi non è stato dimenticato e, se lo fosse stato, le vicende di Kumanovo stanno a ricordare da quale parte della barricata sta l’Italia. Come ha scritto acutamente qualcuno: “la Russia è sola (ma in realtà dietro di sé ha la Cina), ma l’Europa lo è ancora di più”. Anche perché il Grande Fratello americano che sta dietro a tutte queste operazioni notoriamente non perde nulla e regala ancor meno ai vassalli del “Vecchio Continente”.
 Woland