sabato 16 maggio 2015

Attacco occidentale alla Macedonia

Domani 17 maggio dovrebbe essere il giorno della Majdan macedone. Almeno così sperano i paesi occidentali, Stati Uniti in testa, ma anche Italia e Francia che in questi mesi hanno abbondantemente rifornito di denaro l’opposizione macedone che domani dovrebbe tentare il colpo di stato. Se non riuscisse è molto probabile che comunque la tensione, specialmente interetnica, andrà avanti fino alle estreme conseguenze. Non dimentichiamo, come già detto da molto tempo, che dietro l’opposizione stanno i guerriglieri dell’UCK per la creazione della “Grande Albania”. Venendo alla manifestazione/golpe di domani, formalmente si basa su accuse di corruzione al governo in carica del Primo Ministro Gruevski. In ciò si ripete lo schema della Rivoluzione delle Rose in Georgia (2003/2004: Saakashvili abbatte Shevardnadze) e quella più recente e catastrofica del 22 febbraio 2014 a Kiev con i “nazisti buoni” che abbattono Janukovyc e danno inizio alla guerra che continua ancora oggi. Fuori dalle motivazioni di facciata, come abbiamo scritto più volte, USA e UE hanno l’assoluta necessità di abbattere il governo macedone in quanto dalla Macedonia deve passare il nuovo gasdotto “Turkish Stream”. Quindi si apre un nuovo fronte pericolosissimo dello scontro Occidente contro Russia che stavolta comunque ha sullo sfondo un altro gran brutto cliente: la “Grande Albania” piena di basi e soldati americani pronti a scatenare l’inferno non solo in Macedonia ma anche in Bulgaria, Grecia, Serbia e Montenegro. Tutto per bloccare il nuovo gasdotto e finalmente dare spazio al (costosissimo) gas liquido da fratturazione idraulica proveniente dagli USA. 
 Woland.