lunedì 25 maggio 2015

Ancora un passo avanti

Con l’uccisione oggi del capo militare della Repubblica di Lugansk Aleksey Mozgovoy si è compiuto un passo importante e probabilmente decisivo verso la guerra a est. Per vari motivi che accennavamo ieri: 1) Per le sue modalità, l’assassinio di Mozgovoy e con il massacro del suo staff, non può essere attribuito se non indirettamente agli ucraini. Dietro vi devono essere i mandanti americani, inglesi, forse israeliani che hanno sperimentato queste tecniche già in Iran da molti anni. 2) Il massacro del gruppo Mozgovoy è un avvertimento diretto a Putin (e ai leaders della Federazione). Quasi a dire: “nemmeno tu sei al sicuro”. Certo Putin è un bersaglio più difficile di Mozgovoy ma nemmeno questo era uno scherzo. 3) L’assassinio arriva pochi giorni prima delle grandi manovre NATO che “formalmente” (???) metteranno sotto assedio l’enclave di Kaliningrad. Si troveranno a pochi metri portaerei inglesi ed americane e missili russi. Un piccolo “errore” (???) e potrebbe scatenarsi l’inferno. 4) Le grandi corporazioni mediatiche angloamericane: Fox, Murdoch, CNN ecc. ecc. (come dicevamo poche settimane fa) hanno scommesso sulla guerra. Non sarà facile fermarle. L’unico modo potrebbe essere, come diciamo da tempo, “abbassare” la soglia nucleare con tutto quello che ovviamente comporta. Infine l’elemento scaramantico: giugno per la Russia è sempre stato un mese infausto. Nel ‘41 venne invasa da Hitler, nel 1812 da Napoleone. Sono ricordi che non si dimenticano.
 Woland