domenica 31 maggio 2015

Il Patto della Taverna

Degli Artisti. Premetto che leggo spesso e molto volentieri Rimini 2.0, una necessaria variabile al codino, perfino imbarazzante accompagnamento della stampa locale al renzismo in versione (al momento) gnassiana che ha perso lo scontrino. Una prima domanda ai civivo della stampa? Ma se la Fiera di Cagnoni fosse localizzata a Riccione impaginereste tutti i peana giornalieri o sarebbe un'altra colpa della Tosi? Per fortuna avete la collaborazione dell'astuto Cecchetti, ha smascherato il debito pubblico che la "malvagia" Tosi in versione Padoan consegnerà alle future generazioni. Non volevo però parlare del niente ma al contrario della (sembra) avvenuta sottoscrizione da parte di (quasi) tutti i protagonisti del Patto della Taverna. Cosa significa? Nel famoso ristorante riminese destinato a diventare luogo di culto, si è svolta su iniziativa di Dreamini, costola politica di Rimini 2.0, una interessante riunione di tutte le forze definibili d'opposizione. A Rimini si è aperto il Cantiere più necessario, quello del Cambiamento. Non operano, per una volta, ne Cbr tanto meno Pesaresi, i più contenti creditori di..Aeradria. Sarà la Leopolda di Rimini, si chiede il brillante giornalista? Un appuntamento con le elezioni amministrative del prossimo anno, sempre se non arrivano (non arrivano) notizie urgenti dalla via del Tribunale. Civiche ben rappresentate, sigle le più diverse a metterci la faccia ed anche i partiti che inseguono, da poco o da tanto, la svolta. Tutti insieme per l’obiettivo del cambiamento. Sembra che Gambini abbia affermato però che (lui) non è contro i partiti della sinistra al comando a Palazzo Garampi. L'insieme dei protagonisti e delle forze rappresenta davvero una insolita occasione. Devo dire che il vecchio supera abbondantemente il nuovo, ma questo è quello che passa il convento e la curia riminese. Dall'altra parte non possono dire niente, sono sotto schiaffo morale da sempre. Non sto a fare l'elenco dei partecipanti, più dei bersaglieri, ma quello degli assenti. A parte il M5S, cronico nella sua assoluta incapacità di andare oltre una sterile opposizione, per la paura di allargare il campo dei possibili candidati alle poltrone riservate o di dotarsi di un programma che possa evidenziare le distanze culturali esistenti ma continuare a lucrare facilmente sulle porcate degli altri che per fortuna sono numerose. Ma l'assenza più difficilmente occultabile, per ovvie ragioni di spazio, dicono, sia stata quella di Paolizzi. E' vero il Cuore di Rimini era rappresentato degnamente ed efficacemente, ma a nessuno è sfuggita la "fase di riflessione" di una Lista (importante) che non ha ancora deciso cosa fare e forse da che parte stare. Se però candidi B&A (sembra escluso vero Corrado?) fai fatica a chiedere alla gente un voto contro.. questo Pd. Anche io, se dovessi fare una scelta, preferirei votare l'originale. Magari il simpatico Mattia Morolli, così imparano.