giovedì 27 aprile 2017

CS Campo Nomadi Via Islanda

L’evento organizzato, dalla Legge Regionale n. 11/2015 ed Atti Sequenziali, riguardante lo smantellamento del "Campo Nomadi di via Islanda", come ampiamente dimostrato ieri sera, tendeva a fare chiarezza sugli aspetti tecnico giuridico dalla legge regionale alle delibere di giunta comunali adottate dal Comune di Rimini. Non si è sceso in provocazioni o in atteggiamenti da “tifo da stadio”, ma si è opportunamente ragionato su quanto giuridicamente è stato fatto è come è stato fatto, per informare ed essere informati su questi aspetti. Mi duole constatare l’assenza, preannunciatami con neanche 24h dall'evento, da parte dei tre capigruppo di maggioranza, Piccari Pd, Erbetta Patto Civico e Gianfreda di Rimini Attiva, che hanno adotto come motivazione l’istituzione del consiglio tematico del 04.05.2017. Ebbene per dovere di cronaca e senza vena polemica, in risposta anche alle interviste rilasciate il 25.04.2017, si precisa che l’evento è stato ufficializzato il 12 aprile, mentre il consiglio tematico è stato ufficializzato il 18 aprile. Se le motivazioni addotte erano quelle di evitare una duplicazione degli argomenti e la mancanza di novità “operative”, faccio notare che la comunicazione di mancata partecipazione, poteva, direi doveva pervenirmi già dal 19 aprile, dando modo sia a me in qualità di organizzatore, sia per rispetto degli altri relatori, di valutare correttamente se comunque andare avanti con l’evento o procrastinarlo in tempi successivi. La mancanza di rispetto è stata innanzitutto nei confronti dei cittadini che aspettavano con ansia questi chiarimenti tecnici, seppur diffusa la notizia dell’assenza dei tre relatori di maggioranza, la cittadinanza a risposto positivamente riempiendo comunque la sala, chi pensava il contrario si è sbagliato ancora una volta. Il pubblico presente non era formato dai soliti membri che hanno aderito ai vari comitati cittadini, ma anche persone che non hanno interessi diretti o indiretti sul tema dello smantellamento del “Campo di via Islanda”. Inoltre il consiglio tematico del 04 maggio, non affronterà le questioni che ieri sera sono state ampiamente discusse e sviscerate, atti amministrativi alla mano, non ci si è posti la domanda quali zone individuate, ma se e come la Legge Regionale era stata recepita dal Comune di Rimini. Ebbene il primo aspetto è che il “Campo di via Islanda”, non è un macro area secondo i crismi normativi della Legge Regionale 1988 n. 47 e s.m.i., ma è un parcheggio pubblico, occupato abusivamente, e per tanto già da tantissimi anni tale situazione doveva essere smantellata da parte del Comune individuando le apposite aree. Secondo aspetto, il Comune di Rimini seppur ha beneficiato di una proroga temporale per presentare correttamente le progettualità per la creazione di micro aree, non ha ottemperato nei modi e nei termini previsti dal bando regionale, e per tanto ha perso i finanziamenti e contributi in conto capitale per l’acquisto e la realizzazione di infrastrutture, per tanto qualsiasi intervento che il Comune di Rimini farà per dirimere questo problema sarà solo ed esclusivamente in capo “alle tasche” di tutti i cittadini riminesi. Ed ecco spiegato il motivo delle affermazioni di vari esponenti di maggioranza, che dicono: le “casette” e tutti gli altri costi saranno acquistati dal Comune di Rimini ed eventualmente rimborsati, dai beneficiari. Ma come non hanno restituto 33.000, euro per il ripristino del campo e pensano seriamente che rimborseranno qualche milionata di euro? Ultima annotazione, esponenti di maggioranza hanno affermato pubblicamente che la Procura della Repubblica di Rimini, abbia imposto al Sindaco Gnassi lo smantellamento del campo altrimenti incorre in reati di natura penale. Ebbene visto che il mantra iniziale era “c’è lo impone Bruxelles è stato clamorosamente smentito, visto che il ritornello è un obbligo di Legge Regionale è stato clamorosamente smentito, oggi si tenta di agitare lo spauracchio Della Procura della Repubblica per giustificare qualsiasi intervento, ebbene sollecito a questo punto chi siede in consiglio comunale di presentare regolare esposto/querela alla Procura della Repubblica, nei confronti del rappresentante legale pro tempore del Comune ( Sindaco ), per omissione di atti d’ufficio. La politica non si fa con le carte bollate, ma se non c’è dialogo e confronto resta l’unico mezzo per essere ascoltati, valutando anche relativo esposto alla Procura Generale della Corte Dei Conti Regionale, per danno alle casse patrimoniali dell’ente, gli estremi per entrambe le azioni giudiziarie ci sono a parere dello scrivente e non solo mio.
 Cordialmente
 Leonardo Carmine Pistillo 348-4003784