martedì 4 aprile 2017

Una..bella differenza

Quando si critica l'idea di democrazia del PD o si giudicano le primarie delle renziarie, immancabilmente arrivano i commenti: e quelle del M5S? E Monza? E i pochi click? E Genova? E Beppe? Immancabili e monotoni... Per costoro è bene fare un piccolo ripassino di democrazia. Il PCI non faceva primarie per selezionare la classe politica e nemmeno la DC. Eppure anche il più ignorante e sfegatato renziano se si imbatte in una grigia tribuna elettorale anni 70 si accorge dell'abisso di cultura e preparazione fra i politici di allora e i suoi beniamini acclamati con primarie. Perchè questo? Per due motivi: - la politica era esercizio graduale. Uno non passava, come la Boschi, da avvocato di provincia a ministro delle riforme a provare a riscrivere la Costituzione, o come chi e' passato, da capa dei vigili urbani alla presidenza del consiglio dei ministri... c'era una formazione, una selezione: si iniziava dal comune, poi alla Regione, poi in Parlamento... e in Parlamento ci arrivavano spesso quelli più bravi; - soprattutto la democrazia era nella selezione e nelle urne, quelle vere. Si potevano esprimere preferenze. I partiti erano obbligati a candidare persone serie o comunque riconosciute dal territorio, perchè non c'erano liste o capilista bloccati che tenevano. E chi veniva eletto aveva una sua autonomia che gli derivava dai suoi voti, dal proprio legame col territorio, non dipendeva dal premier che lo aveva messo in alto in lista. Le preferenze, il legame col territorio, erano la vera garanzia di una classe politica degna di questo nome. Le primarie non sono esercizio di democrazia sostanziale, sono, come dimostrano i risultati di tutte le primarie del PD (sempre largamente vinte dal candidato previsto), un esercizio di investitura. Chi - come il PD e molti suoi elettori - si fanno vanto delle primarie e poi votano o sostengono un Italicum con premio di maggioranza assurdo e ancora oggi rifiutano di eliminare i capilista bloccati ha una idea piuttosto curiosa di democrazia... la democrazia fino ad un certo punto... la democrazia per investire il capo, poi sceglie lui non i cittadini. Democrazia è chiedere preferenze agli elettori è contare davvero sulla democrazia, sulla scelta del popolo, per selezionare la classe dirigente del partito o del movimento e del paese. 
Michele Pizzolato