giovedì 6 aprile 2017

Il Pd..decadente

Allora: Riccione è in decadenza ovvero Riccione NON è in decadenza? Tesi fatta propria dalla puntata della trasmissione terza rete Rai "FuoriRoma" della grandissima, immensa giornalista Concita De Gregorio già direttrice de L'Unità firma di punta di Repubblica icona del giornalismo femminile italiano impegnato di sinistra. Orgoglio riccionese: "No, cara Concita, Riccione non è quella che tu racconti", se lo dice la Vescovi che è in decadenza causa Tosi va bene, se lo dice la De Gregorio non va bene, tutte sciocchezze, dunque?? In realtà a non essere stato digerito è l'affondo che la De Gregorio fa sul TRC più che il resto, per questo si prende fischi anche da sinistra. Comunque anzitutto chiunque venga qui in Riviera HA una impressione di decadenza rispetto non solo al boom turistico 50's ma anche rispetto agli anni '80 e '90 per esempio. Questo è un dato di fatto che dovrebbe far riflettere piuttosto che generare una levata di scudi come si vede. Chi ci veniva in vacanza da bambino o chi ci veniva quando era più in voga, più trend, ha un vissuto di decadenza. E' una cosa che si sente spesso da parte di chi non viene da tanto e ci ritorna. Inoltre, la trasmissione della De Gregorio è una trasmissione "a tesi": va in quelle città come Torino, Monfalcone, Lecce o dove ci sono elezioni imminenti o dove il PD ha perso e quindi deve dire che c'è qualcosa che non va o nella città o nel partito, come dice di Riccione. Infatti tira le orecchie al locale Pd, ai quarantenni che hanno scalzato le generazioni precedenti che erano vincenti mentre queste hanno perso contro la Tosi! E neppure va dalla Vescovi perché la considera parte di quella Riccione di "nuovi", distanti dalla gente che il reportage bacchetta e che secondo la sua tesi sono quelli che non solo a Riccione ma in tutta Italia hanno fatto perdere quota al Pd: "quello che abbiamo visto a Riccione succede all’Italia, che cambia pelle, invecchia, stenta a lasciare passo alla passione politica dei più giovani cede agli interessi economici, perde i confini fra gli schieramenti ma non le ambizioni personali, che alla fine determinano la rotta. La sinistra scolora, la destra non tiene perché non ha un progetto, non un’idea di futuro ma quella dei destini individuali. Per me il programma è non male ma modesto e come tanti hanno osservato nel caso di Riccione, restituisce un'immagine che più che decadente definirei "cupa". Una Riccione molto lontana da quello che è. Forse venirci da Roma in inverno e fare le vacanze estive a Filicudi potrà dare questa impressione, viverci è un'altra cosa, e questo è il limite per un verso di questi programmi, realizzati da chi non conosce il posto, che tuttavia ha il pregio di fornire una immagine "impressionista" del luogo, ossia come esso appare, "prima facie", senza esserne coinvolto, da estraneo. Un programma discretamente realizzato sugli standard Rai 3 con tanti difetti e alcuni pregi che già nel titolo oltre a contenere le intenzioni,  allude a una tesi rispetto alla crisi Pd: "andare a vedere cosa c'è nel Paese", tastare il polso del Paese, non c'è soltanto Roma. Infine nel caso di Riccione si verifica anche l'effetto che città di vacanze sono oggetto di lunghi servizi tv per parlare di vacanze e non di politica o di decadenza della città stessa, un trattamento che si riserva di solito alle città del Sud e quindi parlare di un luogo di vacanze molto noto di buon vivere come Riccione, in termini così negativi sortisce un effetto surreale, paradossale, non usuale. 
Luca Finto