La nipote dell'ex vicesindaco del pd Maurizio Melucci, R. Frisoni, che è
oggi Assessore alla Mobilità (e altro), afferma in un recente comunicato,
che " l'obiettivo ambizioso di fondo è [...] quello di andare oltre un
modello di mobilità pressoché esclusivamente basato sull’automobile e
restituire i centri e i quartieri delle nostre città ai cittadini,
tramite la sinergia tra mobilità urbana e mezzi pubblici. E tutto ciò in
condizioni di massima sicurezza". Questo a commento dei dati sugli
incidenti che vedono coinvolti ciclisti che sono in aumento a Rimini,
chiariamolo una volta per tutte! Lei dovendo evidentemente fare l'avvocato del diavolo, dice
che è tutto ok perché, in fondo, diminuiscono i feriti. La
famosa questione del bicchiere mezzo pieno. Inoltre, afferma
l'implume eterea imparentata assessora, che siamo al cospetto, qui a
Rimini, a suo dire e sentire, di "un contesto di radicale cambiamento
nella mobilità urbana"...,ma alzi la mano chi ha la sensazione di tale radicale cambiamento? A me non risulta! Il cambiamento che sia riferito al fatto, che si è passati dal 10% al 25% di chi usa la bici, il che spiegherebbe tra l'altro
l'aumento dei sinistri con ciclisti? Ebbene piccolo inciso, dati
certi affermano che, ogni anno perdono la vita sulle strade circa
250 ciclisti, unito all' allarme pedoni investiti che sono lievitati. Ma
tornando alle buone intenzioni dell'assessore, non c'è
nessun cambiamento che non sia fisiologico legato a un normale
cambiamento dei costumi, a mutamenti sociali etc., ma nulla che ti
faccia gridare: "eh la madonna, è cambiato tutto da quando c'è la Frisoni,
rispetto a come la gente si sposta a Rimini"! E poi ancora
questo mantra di "restituire" (v.di dichiarazione sopra) ma allora è vero che "l'Inconscio ha le sue ragioni che la ragione non conosce". A forza di usare questo verbo da parte di chi comanda in città qualche
brutto pensiero potrebbe anche venire. Però ci sono
questioni di fondo che non vengono mai citate , la prima è che siamo nel bel mezzo di una gravissima crisi
economica e quindi la mobilità ne risente come tutto il resto. Puoi permetterti di fare l'anima bella con l'ambiente e la
mobilità se hai quattrini, ma dove c'è miseria purtroppo l'ambiente passa
in secondo piano, "primum vivere"! Anzi la gente usa più la bici
proprio perché c'è crisi! Inoltre passando di palo in frasca: dovrai
fare i conti con la metereologia, la viabilità e la struttura socio-economica del luogo, non puoi ispirarti ad Amburgo che ha 1,7 mln di abitanti se tu
ne hai 150.000 scarsi, o a Parigi che ha una metro su 2-3 livelli, o con Amsterdam che ha un clima piovoso ma più
uniforme, mentre tu
hai bus degli anni '70 euro 0 e un clima temperato! Qui chi esce in bici
a luglio alle 2 del pomeriggio con 37 gradi o -5 di sera?
Quindi soltanto elucubrazioni prive di efficacia, idee senza fondamento,
campate in aria senza avere il polso della situazione. Poi
c'è l'altra questione: se intendi, come lei afferma, di voler restituire città e
quartieri ai cittadini bisogna ricordarsi
sempre che ci sono da restituire non solo i "centri" ai cittadini
"liberandoli dalle auto", ma anche i centri
commerciali! Infne ci vuole un servizio efficace di tpl su
gomma con mezzi piccoli, personale competente, rispettare i
limiti, promuovere l'uso delle 2 ruote dove e quando si può per virtù e non solo per necessità (causa crisi), rallentatori, presenza dei vigili sulle
strade, anuovo asfalto e, limiti bassi come in "Europa" 20-30 all'ora nei centro, se no tutto il resto è
fuffa destinata a non avere incisività sulla mobilità che poi, a ben
vedere, difficilmente si fa governare dall'alto e si fa muovere secondo
logiche di pragmatismo personale... a meno di pagare il carburante a
tutti o spingere le bici una a una o regalare biglietti ferroviari da
mille km in prima classe!
Memo Pascale