sabato 22 aprile 2017

Omaggio a Magritte

E' molto bella (!) questa cosa pensata da chi ha le leve della mobilità cittadina (Il Sindaco, l'assessore alla mobilità, quello ai lavori pubblici, quello alla polizia municipale) di alternare in armonica successione luoghi ove devi "filare dritto" (a casa, a fare i compiti, a letto...?), schizzare come un fulmine davanti ai pedoni che ti ci mandano e ti mandano gli accidenti ("va piaeneeeein, sgraaazied!") ad altri ove al contrario senza logicità apparente puoi riposarti mentre stai uscendo di fretta per andare al lavoro, ad un appuntamento, dal medico etc., col pepe al culo per non fare tardi. Alle Celle hanno proprio pensato a uno di questi "punti relax" disseminati sul territorio ove mentre tu stai marciando normalmente in auto... chissà... ti parte un embolo e cominci a chiederti "chi sono, da dove vengo e dove sto andando, oooohi!??", quindi spegni la macchina in mezzo alla strada, metti le quattro frecce, togli le chiavi e, "fuck the world", ti siedi in comode panchine come rappresentate nel rendering talmente grandi che sembrano letti, un po' lettino da psicanalista dove liberarti dalle tue frustrazioni di automobilista come diceva quello lì "perennemente inc... nero" un po' dipinto di Magritte dove le proporzioni fra gli oggetti sono distorte ed alterate. Questo esattamente davanti al Cimitero, con un fondo stradale che ricorda la terra rossa dei campi da tennis o i fondi da atletica, le pancone da dieci persone in tek tipo arredo spiaggia, i tavolini del bar di periferia in mezzo alla strada tipo Festa del Patrono traffico deviato, "girare a sinistra". Un mix eclettico di citazioni, rimandi, "frames" che difficilmente uno riesce a mettere insieme per quanto sono diverse fra loro tutte queste cose: un luogo di traffico e passaggio, il cimitero, le panchine da mare etc. Eppure altri luoghi simili sono stati già realizzati sebbene con mano molto più leggera ma con lo stesso effetto di paralizzare il traffico, su via Saffi-Covingano/ Borgo Mazzini e su Via Marecchiese: altri 2 accessi storici a Rimini, e non stiamo parlando di centro o tenere le auto fuori dal centro ma di Città. Quattro accessi alla città bloccati o fortemente ridimensionati per ragioni non note e non dette. Questo ultimo è quello della via Emilia Vecchia ove c'era il bivio con la Popilia, chiusa anche quella circa 15 anni fa per ragioni mai dette. Se si realizzerà questo ennesimo intervento (e si realizzerà finanziato chissà grazie a fondi UE sotto l'egida di qualche criptica sigla o locuzione XIX Stralcio, POF POR accordo di programma "obiettivo 2070" fers eccetera) si chiuderà restringendo la carreggiata in ambedue le direzioni almeno del 50% (e si formeranno lunghe file sia in entrata che in uscita mentre incolonnato stralunati viveur col calice in mano ti inviteranno dai tavolini o dalla pancone al buon vivere e allo slow living in paesaggio surreale) anche questo storico e importante accesso a Rimini. Le ragioni di questi interventi non sono mai state spiegate e allora uno comincia a chiedersi perché in alcuni punti si tengono le auto fuori dalla città e se ne blocca l'accesso con qualche scusa, ripeto non dal centro, dalla città, mentre in altri punti soprattutto cittadini, si tende a farle passare velocissimamente, senza apparente ragione, in modo pericoloso, con rotonde e ponti spendendo somme ingentissime. Ebbene ognuno cerchi da sè la risposta a questi incredibili interventi a cui si assiste da alcuni anni, circa 2011 a Rimini, (in foto oltre all'area interessata da questo intervento: René Magritte, "Les Valeurs Personelles") 

Finto Pesce