venerdì 14 aprile 2017

E'ora di smetterla

E' ora di smetterla di dare del razzista a chi ha una sua idea, pacata e ragionata, riguardo alla integrazione dei nomadi. Invece di fare i soloni coloro che gridano contro il razzismo si chiedano come mai a fronte di 150.000 rom in Italia su 2384 minori italiani e stranieri, passati per i centri di giustizia minorile, ve ne sono stati 1435 appartenenti alla comunità rom. Ciò dipende dal fatto che oltre all'accattonaggio, il furto perpetrato dai minori sono pratiche diffuse. A causa di questi pregiudizi al contrario (l'accusa di razzismo per intenderci) il problema nomadi è sempre stato gestito così male in Italia. Non così in altri paesi: La Germania ha seguito una politica dura ma efficace di integrazione con diritti, ma anche molti doveri e nessun privilegio; è concretamente attuata la espulsione per chi delinque o vive secondo modelli non compatibili con i valori della società tedesca. Accoglienza unita a tolleranza zero è stato anche il modello francese. Per opinione unanime il paese che ha sempre assicurato privilegi, molta tolleranza e tanta illegalità è stato l’Italia. Ed è per questo che rom e nomadi espulsi dalla Germania siano sempre venuti in Italia “dove non è mai stato pensato un vero, severo e anche rigido piano di accoglienza e dove gli zingari hanno avuto da sempre maggiori e diverse fonti di reddito, ben più remunerative perché spesso illegali. Il sussidi appaiono del tutto ingiustificati e non favoriscono una seria integrazione. Non si capisce perché ad un italiano o a qualsiasi altro immigrato regolare in difficoltà non si diano speciali contribuzioni pubbliche e non si garantiscano luce, acqua, gas gratuiti, mentre li si diano ad appartenenti a comunità nomadi. L'integrazione è una cosa troppo seria da dare in monopolio a certe cooperative. L'integrazione comporta la partecipazione attiva a percorsi di assimilazione dei doveri che incombono su ogni cittadino, non di accettazione della loro cultura che altro non è che il loro modo di vivere nell'illegalità molto spesso, nel disprezzo dei doveri civici quasi sempre. Questo deve essere il requisito per rimanere in Italia. Ragionando costruttivamente si può cercare di migliorare un problema che non può essere liquidato con battute o insulti ma richiede che si usi il cervello e mai il pregiudizio.
Salvatore Di Grazia