giovedì 27 aprile 2017

Una Postazione

Il Comune ormai si identifica con un preciso partito politico e la pletora, infinita schiera di quanti sostengono, frequentano, spalleggiano, talora ne sono i dipendenti, consulenzia, riceve, restando esclusa tutta quella parte di città che si disinteressa di politica e si beve tutto quella che l'altrettanta pletorica "stampa di regime" passa, e lavora, paga le tasse e dà fiducia sperando che sia ben riposta. Se il Comune intendeva farsi più sotto rispetto alla storica palazzina Roma e arrivare a mettere le proprie insegne in spiaggia NON ci sarebbe stata necessità alcuna di inventarsi questa colossale sciocchezza che dicesi "casa dei matrimoni", come dire "eh ma tutti ce l'hanno, dobbiamo dotarcene!": così non è, in effetti questa cosa non esiste in nessuna città salvo Rimini e l'Italia ne ha bene di costa o no? Essendo pochissimi i matrimoni e pochi quelli che decidono di dire il "sì" in faccia al mare come questa struttura promette. Esso avrebbe potuto aprire un fronte di dialogo dicendo il vero scopo della Casa dei Matrimoni che è quello sopraddetto, avere una postazione comunale sulla spiaggia libera. Continuerà ad essere liberà ora che ci fanno notizia d'oggi, come mai era stato detto all'inizio del progetto di una tensostruttura? Noi sappiamo che da cosa nasce cosa: oggi la tensostruttura, domani il baretto culturale per la cooperativa o qualche benemerita associazione etc.etc.etc.: se tanto mi dà tanto già si intravede il disegno che c'è dietro e c'era alle origini di questa strampalata idee che ci sarebbe stata la fila a sposarsi a Rimini in luogo peraltro non di pregio essendo un, scusate la parola, cul-de-sac ove marcisce tutto quello che il mare rilascia a riva. Allora il consigliere benemerito Prof. Dott. Gioenzo Renzi, Fratelli d'Italia che fece battaglia decennale per sloggiare la tensostruttura che vendeva libri, cosa ha da dire ora che ne fanno un'altra? Speriamo s'impegni a dare battaglia a questo progetto che è stato fatto in modo furbesco, senza dire, senza condividere e che peraltro rappresenta un rischio in quanto quella zona deve rimanere libera come l'orizzonte che ivi si vede. Idea che mosse Renzi tra altre cose per far sloggiare quelli dei libri; e noi sappiamo come funziona a Rimini: una buona parte delle strutture ricettive che vedete oggi di 6 piani, 40 anni fa erano di 2 piani, questo ha causato gravi danni perché è stato fatto in modo non pianificato e incontrollato. A Rivazzurra c'era una delle ultime spiagge libere: ci hanno costruito un affare tipo... "baita marina", ossimoro, ed è stata data in gestione a una associazione, questo è ingiusto... la maggioranza per ottenere consenso sarebbe capace di dare in gestione l'Arco d'Augusto a una cooperativa-onlus-please-done-senza scopo di Lucro! 
A. Zobeta