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Questa notizia l'ho copiaincollata dal sito cattolico
riminese di news, ho soltanto sostituito il vocabolo "senzatetto" con
l'espressione "persone che non hanno una casa", cosa ne pensate? Non
vi fa venire i brividi? E vi indignate per le scene da campi di
sterminio di Lampedusa ma Auschwitz noi lo abbiamo già a Rimini come
dimostra il testo virgolettato riportato sopra, signori. Bene, la
questione è annosa, cose lette e rilette e ridette. Chi ha in appalto
la gestione della miseria estrema, lo devo dire, tra obiettori,
affiliati, magnamagna, dipendenti, prende 100 e dà 0,1 a questi
poveracci, questo è. Che non ci sia in circolazione gente che non ha
di che riempirsi la pancia e che guarda con terrore il tramonto se non
ne vogliamo fare una questione di cuore e neppure ne vogliamo fare una
questione di civiltà facciamone almeno una questione di convenienza.
La responsabilità di queste situazioni, che non possono essere
esonerate dal vivere civile, è a Rimini in capo a una autentica
"tecnica" della miseria, la d.ssa Gloria Lisi, assessore al Welfare e
vicesindaco, si suppone voluta ivi dalla Curia. Non aggiungo altro.
S.M.A.