lunedì 30 dicembre 2013

Stecca

Non amo commentare la "nera" ma Stecca è un uomo buono, lo so. Se avesse voluto uccidere una donna, come egli ha detto, non avrebbe avuto bisogno di un'arma un ex campione di quel livello. E' una persona sanguigna, impulsiva, autentica, semplice: questo sì; e con un innato senso di giustizia: una volta, pensate, non gli ho rispettato uno stop ed egli mi inseguì in bici per centinaia di metri! Ricorda il Granchio, uno dei simboli cari a Sismondo (era il suo segno zodiacale) che l'ha voluto raffigurare nel Tempio. Il granchio affronta l'avversario anche se è grande 1000 volte lui, non fugge, si mette anzi in posizione di combattimento: proprio come un boxeur; così forse era Sigismondo Malatesta che amava quel simbolo e così sicuramente Loris Stecca. Non entro nella vicenda in generale tuttavia voglio dire, basta leggere i giornali, che vi sono donne che aizzano uno "scontro di genere" e vi sono altresì donne che approfittano dei frequenti casi di violenza uomo/donna per ottenere una "ragione a priori". Inoltre, Stecca è stato sfortunato, ma questo Comune, che ormai non fa che premiare, celebrare e celebrarsi, che "sistema" figli, nipoti e militanti, ("siamo una grande famiglia"), che trova un posto al "frate che da quindici anni sta disoccupato" e lascia tanti riminesi sulla strada, è stato ingrato con questo riminese illustre che ha dato lustro ad una città dove la Nobile Arte è tradizione fin dalla sua nascita: da Righetti, Ghelfi, Pandolfini ai primi '900. Accoltellare mai: ma un uomo buono non poteva voler uccidere: un attimo, grave, di confusione mentale all'origine del gesto, questo a mio parere. 
Alex Zobeta