martedì 24 dicembre 2013

Dannato e Ribannato

E' successo di nuovo. Mi hanno ribannato. Non che questo sia un male per me, parliamoci chiaro, essere buttati fuori da un posto dove si pratica attivamente la censura non può essere altro che una medaglia da mettere in bella mostra nella mia storia umana e personale. Per spiegare cosa sia successo però è meglio partire dal principio, che non è esattamente il post censurato sulla Rimini che Vorremmo, pagina Facebook in cui gli amministratori scambiano i mi piace per voti alle prossime amministrative, per poi ritrovarsi inevitabilmente a fare da spalla al PD. L'inizio di questa storia è più lontano nel tempo, non molto. Prima dell'estate, quando il medesimo sottobosco da cui si scatenano cotante velleità produceva la geniale idea di riaprire le Case Chiuse, idea che, per essere pragmatici, nella penisola che ospita Papa Francesco, è valida come la discussione di un imminente attacco alieno. Ma ognuno è libero di esprimere i propri punti di vista... oppure no? Io e il prode Giorgio Cerasani, intervenuti ad una riunione che aveva lo scopo di mettere insieme le abilità speciali del Cuore di Rimini e di Rimini per Rimini, orfana dello sceriffo in canottiera, ci siamo trovati di fronte ad una brutta situazione cercando di esprimere opinione contraria. Quasi una reazione isterica, ma molto comprensibile per chi si trova di fronte al suo cavallo vincente con una mela in bocca e una carota dietro pronto per essere infornato. Ultimamente però il tema è tornato in auge e volteggia su di noi anche con richiami a livello nazionale... lo spirito comunitario italiano è notoriamente stimolato solo dalle partite dei mondiali di calcio, per gli altri tre anni e undici mesi preferisce farsi sodomizzare dal Pulcino Pio. Cosa c'è di meglio dunque di una bella casa chiusa per nascondere i propri problemi? Se non fosse che la coscienza civica degli italiani sta crescendo nonostante tutto, ci sarebbe da pensare che questo progetto sia una calamita per il consenso. Io, che non si sa mai che qualcuno passi di qua e pensi che queste siano buone idee, ho scritto proprio ieri un post su Citizen di segno completamente opposto. Dopo, come sono solito fare, l'ho diffuso su Facebook nelle pagine che “dovrebbero” rappresentare delle pubbliche piazze. Il condizionale è d'obbligo perchè alcune volte la paura di confrontarsi di chi è poco sicuro dei propri mezzi (ma vuole ballare lo stesso) genera un uso improprio della moderazione altrimenti detto: Censura. Così gente che si dice adepta della politica del “buon padre di famiglia”, ogni volta che non può rispondere dialetticamente, censura. Di chi sto parlando? Corrado Paolizzi, non il peggiore, ma comunque connivente, Sergio Giordano, Roberto Gabellini e un essere scuro che si muove nell'ombra tale Rob qualcosa... neanche da nominare. Ovviamente chi mi conosce si starà facendo due risate pensando alla mia reazione alla censura. Altri hanno cercato di farlo ed hanno ottenuto risultati di segno completamente opposto. Mica che io sia speciale... no, il discorso è diverso. Chi a scuola ascoltava, invece di curare la collezione di caccole sotto il banco, sa bene che nella storia le dittature sono sempre state sconfitte dalla loro stessa censura. Chi ha provato a tappare la bocca a Ghandi, King, Mandela, X, ha sempre ricevuto indietro decuplicata la forza che ha imposto all'atto. In questo c'è anche un messaggio di speranza per il nostro futuro: la libertà è incomprimibile, non importa quanto lungo sia il periodo durante il quale verrà schiacciata, tornerà sempre alla sua forma originale. Dunque, dopo essere stato censurato brutalmente, come primo atto di protesta ho messo quelle brutte persone di fronte al loro stesso abominio occupando (con la scrittura ovviamente) il post in favore delle case chiuse e provocandoli a confrontarsi liberamente. Sapevo che sarei stato bannato era la loro unica difesa, ma nel frattempo mi sono divertito a prenderli in giro con le loro stesse contraddizioni di censori. Una di queste contraddizioni, molto buffa per la verità, era quella di non poter portare a prova contro di me quello che io avevo scritto, in quanto fatto sparire. Il contenuto di un post di Facebook infatti è immodificabile solo fino a che rimane dove sta. Ora pensano che il loro problema sia risolto perché non mi vedono più, proprio come vorrebbero fare con le prostitute, chiuderle da qualche parte in modo che non si vedano più. Con me si sbagliano e questa nota lo dimostrerà, per quanto riguarda i bordelli legali le esperienze del nord Europa lo hanno già dimostrato, basterebbe informarsi.
 P.S. 
Chi non è d'accordo con questa nota venga pure a confrontarsi dove non c'è censura.