venerdì 13 dicembre 2013

Parto da Lontano

Parto da lontano. Siamo tutti reazionari. Beh non proprio tutti, siamo tutti reazionari tranne quelli che non hanno più nulla da perdere. Più corretto. Gli altri sono più propensi alle rivoluzioni da bar, che di solito vanno dalla briscola persa male all'orario in cui se non torni a casa la rivoluzione la fa tua moglie. E' normale, siamo Italiani, gli unici che sono riusciti a pareggiare una guerra mondiale (la seconda, per i lettori più giovani). Siamo mica Tunisini. Da quelle parti è bastato che Mohammed Bouazizi si desse fuoco per far cadere 4 capi di Stato e badate bene che da loro mica c'era Napolitano. Ben Ali (Tunisia), Mubarak (Egitto), Gheddafi (Libia) e Saleh (Yemen) … ne vedete qualcuno con meno di 20 anni di potere? Inutile dire che da noi la gente si è già data fuoco e anche gettare sangue davanti al portone del ministro Lorenzin non serve a nulla. Perchè? Perchè da noi vige la regola: “Caro amico, fatti li cazzi tua...”. La cultura nel nostro paese è tale solo compatibilmente con la tranquillità delle entrate. Eh già perchè la Politica, qualsiasi cosa essa sia diventata, ha messo le mani anche su quella. Mentre normalmente la cultura dovrebbe essere contro il mantenimento dello status quo, perché in esso non v'è progresso, in Italia anche i pionieri tengono famiglia. Il Rock è morto signori e Jovanotti è del PD, pure saltacarri... D'Alema, Veltroni, Renzi, tutti se li è fatti. Ogni rappresentante della cultura, sedicente, imposto o reale che sia, da noi ha la preoccupazione principale di mantenere il suo stato di quiete. Tutti fanno fronte comune contro Grillo e le sue armate barbare. Tutti si lamentano che il Movimento non può usare un determinato linguaggio e non può irridere alle istituzioni, ma quanti di questi “benemeriti” nel giorno del cambiamento hanno prestato le loro conoscenze al Movimento 5 Stelle? Non fosse altro che stiamo parlando di un fenomeno che ha interessato tutto il mondo per modalità e implicazioni. Per trovare un rappresentante della cultura con le palle bisogna cercare tra i 90enni, chissà come mai. « Credo che il rispetto, non la tolleranza, verso le ideologie altrui sia un dovere, una forma di cautela indipendente ed autoconservativa, come fosse un'elegante rispetto delle stesse proprie idee. Ma resta ugualmente un dovere battersi, anche fisicamente, con chi vuole distruggere la nostra cultura e passione politica. Per alcuni osservatori, la visione democratica del MoVimento 5 Stelle viene considerata una disprezzabile forma di debolezza, come per gli stessi che per altri risulta inconcepibile la nostra vena eccessivamente polemica e critica sulle azioni sbagliate dei governi che si sono succeduti nella Iª e nella IIª Repubblica. Devono capire questi che nel M5S non ci sono dei deboli o degli assatanati, ma come è stato più volte dimostrato esistono dei limiti oltre i quali non si è più disposti a cedere. » Queste, come forse qualcuno avrà capito, sono parole di Dario Fo. A cui io non devo, ne sarei in grado di aggiungere niente. Domani sera per chi fosse interessato alla voce di una persona nata nel '26, ma che si mantiene in uno stato di evoluzione permanente, può recarsi alle ore 20.00 al Palazzo del Turismo di Riccione. Un contributo video del premio Nobel farà da corollario ad un'assemblea di Parlamentari 5 Stelle. Ci saranno Giulia Sarti, Paola Taverna, Michela Montevecchi, Mara Mucci, Vittorio Ferraresi e Manlio Di Stefano. L'ultima volta che avete visto così tanti parlamentari,in un posto solo, vi stavano promettendo qualsiasi cosa in cambio di un finanziamento pubblico. Tra l'altro la serata avrà la particolarità di svilupparsi in mezzo ai cittadini e non unilateralmente da un palco. Poi, secondo delle indiscrezioni di cui non posso rivelare la fonte, pare ci sarà anche della Maiala diversamente cotta.... sarebbe la Porchetta, ma i pentastellati sono stufi di essere identificati come politicamente scorretti. 
 P.S. In un Paese dove migliaia di persone hanno cominciato ad identificarsi con un forcone, sarebbe forse il caso di cominciare a sentire cosa hanno da offrire i rappresentanti della politica che non ha interessi da garantire se non quelli dei cittadini. 
 Davide Cardone