martedì 3 dicembre 2013

Muore la Città

Sono in tanti (due) a chiedersi che fine farà la Carim. L'ipotesi accreditata dopo anni di commissariamento da cui non è mai uscita e con le azioni ancora bloccate, sembra sia la strada di Cesena, quella più percorribile. Ci diranno che non è successo niente, compreso il fatto che il bacino economico sia..un'altro, una manfrina giornalistico-politica, unicum oggi scandaloso, la sentiamo raccontare anche per l'aeroporto. Le decine d'indagati, compresi i Gemelli Patronage, due soci di maggioranza debitoria, sembrano rappresentare i contorni di una felice riorganizzazione aziendale. Il sistema fieristico al lumicino, quello congressuale sparito a dispetto delle gaudiose previsioni dei Gardini e Bonini, costringeranno il Comune ad avviare molto presto una infausta variante al bilancio. Mario Ferri, stranamente molto, troppo prudente, indica in cento milioni il debito delle due strutture progettate in tedesco ma indebitate all'italiana. Cosa se ne farà Unicredit dei pegni azionari? Almeno Totti della AS Roma, lo ha potuto usare usare per la pubblicità, ma Cagnoni? Il Trc sembra sia partito solo per abbattere l'abitazione di Walter Moretti. Il cantiere procede lentissimamente. Ingegnere Dalprato cosa succede? Ansia da prestazione? Riflessioni sul futuro? Paura delle Corti che dopo appena 30 anni chiedono miliardi? Mi spieghi come la creatura che hai rianimato da un silenzio tombale oggi emetta solo qualche balbettio demolitorio. Hai lasciato l'urbanistica riminese nelle mani dei Ponti da Sfiga, è vero che non ha mai brillato, ma oggi attraversa una dei periodi peggiori. Il manico è inadatto, gli attori infelici, siamo arrivati a quattro strumenti da sovrapporre per emettere una sentenza. L'immagine della Città. Riccione sembra Friburgo, solo perchè animata da persone normali. Pironi per uno scambio con Gnassi ci costerebbe un Marano. Vediamo solo qualche ruspa che scava attorno alla ferrovia. Una pista ciclabile da 110 milioni, manca la vernice gialla.  Poco nella stazione di Rimini, nulla per il ponte sulla via tripoli, via firenze, via siracusa, via dei martiri, via cavalieri, marano e nulla nulla sulla decina di sottopassi riccionesi, compreso quello sul porto dove c'è anche da attraversare il rio melo. Di questo passo, gli esperti di sfighe riminesi, dicono che ci adegueremo ai tempi della Murri e Novarese. Siamo nella normalità. Tanto per fare sentire la voce di Vitali, ci hanno retrocesso di 23 posizioni nella Qualità della Vita secondo il Sole per 24 Ore. Vitali sostiene che è colpa delle indagini sullo scalo ai debiti. Ha ragione non le dovevano fare, hanno rovinato un giochino che funzionava perfettamente da 15 anni. Erano tutti felici e contenti, ho saputo che per Natale si festeggiavano a vicenda. Hanno iniziato però l'opera più cretina mai pensata che costringe alla sparizione della Linea 11, un servizio ambientalmente corretto che raggiunge dal dopoguerra la zona turistica per eccellenza. E' il Metro voluto da Nando Fabbri, ne ha fatti di danni prima di darsi al ciclismo, ovviamente amatoriale!!!. Ripeto che occorre un'indagine ricognitiva sullo stato di salute dell'AgenziaNipote, a meno che la grande esperta piddina non ci rilasci un bocconiano attestato che i conti sono in ..ordine. Qual'è il cronoprogramma dei lavori? Demolita la veranda di Moretti siamo a buon punto? Ci voleva un inizio per tacitare la Corte dei Conti su gomma? Tra i drammi più penetranti dobbiamo ricordare la crisi del mattone. Stanno o sono già scomparse le nostre più grandi aziende del settore. Una crisi che si riflette sul sistema creditizio, ogni banca possiede almeno due grandi Peep d'appartamenti, tra poco assieme al calendario o l'agenda, se sei ancora cliente non pignorato, avrai un residence in regalo. A distanza di dieci anni, messi sul mercato dei fallimenti, valgono meno della metà. Passando al sistema turistico, vorrei ricordare che non esiste solo l'inventato problema delle concessioni balneari. In tutta Rimini sono due/tre gli alberghi che azzardano una insignificante ristrutturazione. Le uniche gru che si vedono, immobili, sono quelle dell'eterna Novarese ed un'altra di una ditta fallita. Tra scale antincendio e ristrutturazioni che necessitano, ci dovrebbe essere un cantiere ogni due hotel. Ultima parola la spendiamo per le attività commerciali. Due i simboli: centro storico ed i negozi della marina. Siamo arrivati ai livelli della zona della Stazione, con il doveroso allegato dell'area del malessere. Un antico e limitato problema è diventato la norma. Questo è lo spaccato della città, la regressione funziona in termini esponenziali, se facciamo riferimento ai valori occupazionali nel giro di pochissimi anni ci troveremo con una perdita del 50/60%, al netto degli stipendi delle Petitti&Arlotti.  Città attorno a Rimini vivono situazioni migliori della nostra, Riccione sembra Lugano. Faccio un esempio con un robusto tasso d'autocritica. Cosa ha fatto Hera per contenere costi e migliorare i servizi? Tutti tacciono o si lamentano disordinatamente. I problemi tentano d'affrontarli quando sono catastrofi, sia le emergenze ambientali che quelle pontili. I Bailey entrano in Consiglio brutti come la guerra ed escono miracolati come stupendi Modulari. Dottor Giovagnoli grazie, ma continui. L'unica cosa partita dopo anni di Gabibbate è la Questura, le richieste milionarie si sono trasformate in sensate proposte (non mi interessa come), la fortuna è che non ci ha messo mano e penna il..Sindaco.

 P.S.

 Il problema del traffico sta andando a soluzione grazie alla crisi. In compenso la Caritas ...scoppia di salute.