mercoledì 11 dicembre 2013

Liste Grilliste

Liste Grilliste [Ennesima puntata de: e poi ci chiedono perchè togliere il finanziamento pubblico ai giornali] 11 dicembre 2013 alle ore 17.08 Per chi dice che i Grillini sono sempre d'accordo con Beppe ecco una chicca: oggi non lo sono e, sembrerà strano, non lo sono proprio per una cosa che ha detto a proposito dei giornalisti. Ora i miei 3 (forse 4) lettori abituali si staranno chiedendo: ma come... all'ennesima puntata (12^ per l'esattezza) de "E poi ci chiedono perché togliere il finanziamento pubblico ai giornali" c'è un'improvvisa inversione di tendenza? Cardone è impazzito? Oppure è stato preso per fame ed ha accettato un posto come scrittore precario di annunci mortuari? Cari lettori, prima che diventiate 2, mi sento di tranquillizzarvi, non ho assolutamente cambiato idea e per me il finanziamento non è solo da togliere, ma bisognerebbe anche chiedere un po' di soldi indietro. Non sono però d'accordo con Grillo sulla questione delle liste di segnalazione per due semplici motivi e tra questi non esiste certo la paura di essere chiamato Fascista. Il Primo motivo è che le liste servono per mettere in ordine cose diverse e nel caso del giornalismo mi sembra proprio che l'atteggiamento sia unico. Quindi che cosa la faccio a fare la lista? Il Secondo motivo è che se vuoi far godere un colpevole l'unica cosa che devi fare è fornirgli un alibi. Dare l'occasione ai pennivendoli di gridare al discrimine e di offrire eroicamente il petto ai colpi dello squadrismo, distogliendo così l'attenzione da quello che non vogliono o non sono in grado di fare. Lo abbiamo già visto tante volte no? Per Berlusconi erano i Magistrati, per Renzi e Gnassi sono le passate gestioni del loro stesso partito ed ora abbiamo dato una scusa anche ai giornalisti, l'occasione per gridare al mondo che sono delle vittime dei Grillini cattivi. E fu così che sulle fotocopie locali fiorirono gli interventi dei Calimero: "Qui tutti ce l'hanno con me perché io sono piccolo e nero... è un'ingiustizia però..". Di più... direttori, con la verve ironica dello sfigato delle superiori, cercano tutte le occasioni per sfidare le "liste di proscrizione". Ci vuole poco coraggio visto che non esistono. Un esempio tutto riminese? Bernabè, di quel che rimane del Carlino, pubblica (suo diritto) la lettera di un Bellarivese che enumera una serie di tendenziose imprecisioni su Giulia Sarti e il Movimento di Rimini. Invece di correggerlo (suo dovere) calca la mano e parla di DNA asfaltante e desiderio di distruzione al solo scopo di far vedere come sfida la lista... un cuor di leone da playstation. Niente da fare Calimero, nessun alibi, non ci vai a finire nella lista. Questo però non vuol dire che io non possa fare delle precisazioni su quello che è stato scritto (mio diritto e dovere). Il Palas non è sull'orlo del baratro perché il Movimento di Rimini l'ha fatto aprire in ritardo, il Palas è nella merda (mi si scusi la parola, ma rende bene il concetto) perché è un inutile e faraonico doppione costruito sopravvalutando le capacità imprenditoriali della politica, ma d'altronde quando uno non rischia con le risorse personali non ha la percezione del pericolo utile in questi casi. Per quanto riguarda Aeradria, invece, la colpa del Movimento, oltre ad aver impedito un illecito finanziamento, è quella di aver posto l'attenzione dove tutti facevano finta di nulla. Aeradria era un'emorragia da venti milioni solo nell'ultimo anno, dati presentati in Consiglio Comunale. Capisco che farlo presente al casualmente (ahahahah) selezionato lettore avrebbe creato contrasto con la campagna di pressione giornaliera andata in onda sulle pagine di quel che rimane del Carlino, con tanto di foto di commercianti con aeroplanino in mano, si sa che tutti i commercianti ne hanno uno. Non ha funzionato. La Magistratura ha fatto il suo dovere e quando il Fellini sarà libero dalla politica e dai peccati di Aeradria diventerà appetibile anche per gruppi imprenditoriali seri, che rischiano del proprio e non lo vogliono certo fare con appesa la zavorra della politica. Non si ferma un'emorragia solo con le trasfusioni, ma anche questo è difficile da capire, almeno per chi prende finanziamenti pubblici. La chiudo qui. Ci sarebbero un'altro paio di casi di eroici martiri che si sono sacrificati al fuoco discriminatorio della lista, ma, appunto non vorrei che sembrasse tale. L'elenco è già overbooking e non l'abbiamo compilato noi, vi ci siete messi, ma tranquilli che nessuno verrà fucilato. A noi basta riuscire a togliervi il finanziamento pubblico e poi saranno gli utenti con il semplice atto dell'acquisto a determinare chi fa informazione e chi serve per incartare il pesce.
 P.S.
 La Sarti e il Movimento di Rimini le mani se le sporcano spesso e volentieri. Lo fanno più volte alla settimana, chi a Rimini chi ha Roma con proposte, progetti e (perché no) anche vibranti proteste. Per saperlo basterebbe informarsi.... che mi pare sia proprio il mestiere del Giornalista.
 Davide Cardone