giovedì 19 dicembre 2013

Le So Tutte

Da un po’ di giorni, gli amici e i conoscenti, al bar, per strada, mi fermano e mi fanno una domanda: “Dì, ma Renzi farà davvero o è come Gnassi?”. Io non ho una risposta in tasca, anche perché i dubbi in questo caso sono più delle certezze, ma da questa domanda evinco due dati: il primo riguarda Renzi. Il popolo piddino attendeva un messia che però, appena giunto e giorno dopo giorno, sembra sempre più figlio di quell’epoca berlusconiana che si vorrebbe dimenticare. Quello strano modo di fare politica sul palcoscenico, sotto i riflettori, dove la cura dell’immagine viene messa al primo posto, condita da slogan e ovvietà buone per tutte le stagioni. Una platea, qualche bandiera, una canzone pop ed ecco che il partito è pronto per governare il Paese. Poi c’è stato lo scivolone nei confronti di Grillo: “Rinuncio al finanziamento pubblico se Grillo accetta le mie riforme, sennò è un buffone!”. Ma come?! Mischiamo le mele con le pere? Prima fa il tuo dovere e lascia nelle casse dello Stato i soldi dei cittadini e poi viene il resto. Quindi capisco che la fiducia cieca in Renzi ce la possono avere solo quei dirigenti del PD che, salendo sul suo carro, faranno fuori i nemici interni e si accomoderanno sul ponte di comando. Gli altri, gli elettori, hanno indubbiamente voglia di cambiamento, ma su Matteo qualche domanda se la pongono. Il secondo dato che desumo dalla domanda iniziale riguarda Gnassi: viene percepito come un bluff. Qualcuno, candidandolo, ci ha fregati. Ce l’hanno venduto come giovane, piacente, grintoso, pronto a governare Rimini verso un radioso futuro. E invece? E invece era un bluff, il classico pacco col mattone dentro al posto del videoregistratore. Doveva fare il sindaco e invece organizza feste, colora le notti, cura minuziosamente il Borgo San Giuliano, ma non ha la capacità (e forse non solo quella) di governare la città, soprattutto in un momento difficile come questo, dove sarebbero necessarie spiccate doti politiche ed amministrative. E sembra proprio che i riminesi, non solo l’abbiano capito, ma che quelli che ancora vogliono votare PD, abbiano paura di essere fregati una seconda volta con Renzi. Quindi, ai miei amici, non so dare una risposta se Renzi farà davvero o è come Gnassi. Mi limito a rispondere: “Come Gnassi, sarà fatica!”.
P.S.
 Mi dicono di un Gnassi furibondo perché escluso da tutti gli organi direttivi nazionali del PD; dopo che aveva cantato serenate sotto le finestre di Palazzo Vecchio, Matteo ha preso qualche informazione e il pacco di Natale lo lascia volentieri a Palazzo Garampi.
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