lunedì 16 dicembre 2013

Finanziamento Pubblico

Il Finanziamento Pubblico ai partiti secondo le entusiaste parole di  FindusLetta è stato abolito. I giornali di casa e famiglia riprendono e titolano le affermazioni senza alcun riscontro. Per fortuna esiste Renzi, uno dei due è di troppo ed allora è nata la prima gara di velocità in ..finta abolizione. Sarebbe più corretto dire che da automatico è diventato volontario. Il decreto legge approvato dal governo Letta venerdì 13 dicembre (sic) secondo il presidente del Consiglio dà il potere ai cittadini, ovvero saranno i cittadini, con le donazioni private detraibili e il 2 per mille, a decidere se e quanto finanziare i partiti. Come funzionava finora? C’era una cifra fissa, sicura, di alcune centinaia di milioni di euro che nel corso di ogni legislatura finiva dalle casse dello Stato ai partiti. Cosa cambia adesso? Il governo dice che questa cifra fissa non ci sarà più: alle formazioni politiche finirà quello che i cittadini vorrano. Da dove vengono questi soldi? Da un tetto fissato nel 2 per mille di quello che i contribuenti indicano in sede di dichiarazione dei redditi. Il governo dice che questo meccanismo è diverso dall’8 per mille alle chiese, perché l’8 per mille finisce alle organizzazioni religiose che i cittadini vogliano o no. Ma l'inoptato? La massa degli 8 per mille dei contribuenti che non hanno indicato a quale confessione (ma c’è anche l’opzione allo Stato) vogliano finisca parte delle loro tasse, viene ripartito fra Chiesa cattolica e altre fedi in base alle percentuali calcolate sull’optato. Nel caso del 2 per mille ai partiti, assicura Letta, l’inoptato resterà allo Stato, non verrà suddiviso fra Pd, Forza Italia e gli altri. Grillo non ci crede e sente puzza di imbroglio e scoreggine. In realtà il 2 per mille sarà comunque versato ai partiti, che i cittadini lo vogliano o no. Bisogna calcolare che, sui 500 miliardi di tasse che vengono pagate dai contribuenti ogni anno, il 2 per mille fa 100 milioni. Cento milioni che ogni anno finirebbero nelle casse dei partiti solo se il 100% dei contribuenti dicesse sì al 2 per mille alla politica nella dichiarazione dei redditi. Questa è la versione di Letta. La versione di Grillo e di chi sente puzza di... , è che quei 100 milioni finiranno comunque ai partiti, e che l’abolizione del finanziamento è tutto marketing pro-larghe intese. Attendiamo di leggere l’articolato che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Fino a quel momento resteranno senza risposta due domande: 1. Ma il 2 per mille posso non pagarlo? 2. Dovrò indicare a quale partito voglio finisca il mio 2 per mille? Perchè devo pagare il 2 per mille per mantenere le prossime Petitti, dopo che mantengo anche i Bernabè?