Leggo sulla stampa locale che ignoti hanno sfregiato con svastiche la targa
della Casa delle Donne. Questi i fatti. Sfregiata la targa ed un grossolano
tentativo di forzare la porta. Una stronzata, diciamolo. Bene, la locale ANPI,
una istituzione che manco dovrebbe esistere essendo praticamente tutti morti i
partigiani, tra cui mi onoro di avere ben 2 familiari uno dei quali ricordato
fra i pater patriae riminesi in piazza, ambedue passati a miglior vita come il
99,99 % dei partigiani, questo per dire che non potrei per rispetti dei miei
caduti aver simpatie fasciste di sorta, anche se invero uno dei 2 è caduto
sotto una granata alleata come la maggior parte dei morti riminesi. Allora io
chiedo a voi della stampa a che cippa serve la casa delle donne paga il comune, esiste forse una casa degli uomini? Sfregiare la targa di un club di donne
pagato dalla collettività, con simboli antifascisti è un fatto di gravità tale
da meritare l'attenzione della stampa e la protesta del Presidente della
locale Anpi Susini; che mestiere fa Susini? E' pagato dal comune o essendo una
associazione lo fa per amore dell'antifascismo? Che competenza ha egli
pubblicazioni etc. di storia del fascismo? Ciò detto non tanto tempo fa la
città era piena di svastiche, falci e martello, scritte etc., anzi forse era
meglio di adesso perchè significava che c'era dialogo che non era
cristallizzato tutto come adesso ossia "questa è la città del PD, il PD è il
padrone del vapore decide tutto PRG, chi vive e chi muore, che lavora e chi no,
etc. etc. etc.".
Dott. Prof. Bolfo Raccalbuto, Rimini Centro