martedì 28 gennaio 2014

Casa delle Donne

Leggo sulla stampa locale che ignoti hanno sfregiato con svastiche la targa della Casa delle Donne. Questi i fatti. Sfregiata la targa ed un grossolano tentativo di forzare la porta. Una stronzata, diciamolo. Bene, la locale ANPI, una istituzione che manco dovrebbe esistere essendo praticamente tutti morti i partigiani, tra cui mi onoro di avere ben 2 familiari uno dei quali ricordato fra i pater patriae riminesi in piazza, ambedue passati a miglior vita come il 99,99 % dei partigiani, questo per dire che non potrei per rispetti dei miei caduti aver simpatie fasciste di sorta, anche se invero uno dei 2 è caduto sotto una granata alleata come la maggior parte dei morti riminesi. Allora io chiedo a voi della stampa a che cippa serve la casa delle donne paga il comune, esiste forse una casa degli uomini? Sfregiare la targa di un club di donne pagato dalla collettività, con simboli antifascisti è un fatto di gravità tale da meritare l'attenzione della stampa e la protesta del Presidente della locale Anpi Susini; che mestiere fa Susini? E' pagato dal comune o essendo una associazione lo fa per amore dell'antifascismo? Che competenza ha egli pubblicazioni etc. di storia del fascismo? Ciò detto non tanto tempo fa la città era piena di svastiche, falci e martello, scritte etc., anzi forse era meglio di adesso perchè significava che c'era dialogo che non era cristallizzato tutto come adesso ossia "questa è la città del PD, il PD è il padrone del vapore decide tutto PRG, chi vive e chi muore, che lavora e chi no, etc. etc. etc.".
 Dott. Prof. Bolfo Raccalbuto, Rimini Centro