domenica 19 gennaio 2014

I Ricicloni

Ma di un Assessore dismesso, quanto si recupera? Questa domanda mi è venuta in mente venerdì sera alla presentazione corianese di Ezio Orzes l’Assessore all’ambiente di Ponte delle Alpi (BL), il comune italiano campione nel riciclo dei rifiuti. C’è da scommettere che dell’Assessore Orzes si recupera il 100%. Le idee, la convinzione e la visone (quando te la chiamano vision devi tremare) espresse penso lo rendano interamente valido in qualsiasi altro ruolo amministrativo, senza buttare via niente. La storia che ha raccontato, coadiuvata da slides che una volta tanto parlavano di fatti e non di Master deliri, ha messo in evidenza come la raccolta differenziata porta a porta possa cambiare l’identità di un comune. Riduzione della spesa, aumento dell’impiego, diminuzione della bolletta e un riciclo effettivo attestato al 91%, tutto cerificato dal titolo indiscusso di “Comune più riciclone d’Italia“. Come ci si riesce? Fondamentale, lo dice lo stesso relatore, abbandonare la miopia politica che impedisce di vedere oltre una singola legislatura e che diventa baluardo delle buone idee solo a fine di riconferma elettorale. Fatto questo il resto del cammino è un percorso partecipato con i cittadini, sia quelli che votano, sia quelli in età scolare, perchè l’insegnamento è un potente filtro culturale. Perso il vizio tutto politico del compromesso e resa prioritaria la cultura del riciclo, il resto delle idee paiono sorgere naturalmente. Citiamo ad esempio Ponte Servizi s.r.l., la società “in House” al 100% che ha come Amministratore Delegato un pensionato retribuito 10.000€ l’anno e dove gli impiegati prendono il loro lavoro come una sfida a migliorarsi. Favole? Dalle nostre parti si, ma il successo di Ponte delle Alpi, ripetuto più volte negli anni, non è casuale. Attualmente il virtuoso Comune sta cercando di aggredire con soluzioni nuove la percentuale ancora non riciclabile. Indicativo no? Certo, diranno i ben informati (non stanno mai zitti), il sistema è performante per i comuni sotto i 50 mila abitanti, ma chi vi scrive, oltre ad essere notoriamente malinformato, pensa che un comune di 150 mila abitanti sia frazionabile in 3 da 50 e che solo i suoi amministratori pensino di essere 3 volte più importanti. Parlo di Rimini? Figurarsi.. sotto il dominio di Hera l’unica cosa che può triplicare è l’appetito dell’inceneritore. Nella nostra città i bidoni dell’indifferenziata vengono tolti dal centro solo perchè non sono fashion e la partecipazione dei cittadini non è certo incoraggiata. Oltre a ciò siamo sulla strada giusta per avverare una delle più importanti considerazioni di Orzes: un territorio che affida il ciclo dei suoi rifiuti ad impianti come un inceneritore lega il suo rapporto con il territorio ad un piano industriale che va rispettato nonostante tutto. Anche se i cittadini riminesi praticano attivamente la differenziata (da non confondere con il riciclo) l’inceneritore pretende materiale da altri territori. Come la spieghi l’incoerenza? Ci vorrebbe un Assessore all’ambiente di sinistra… (togliti quel sorriso amaro dalle labbra che non ti dona).
 P.S.
 A proposito del riciclo di assessori e assessorati cosa tornerebbe buono della nostra Visintin? Sicuramente la frase “stiamo valutando e ponderando“, buona per ogni occasione e il legno dei tavoli tecnici, istituiti in gran quantità come efficace palliativo per comitati. 
 Davide Cardone [@DadoCardone]
Citizen