mercoledì 29 gennaio 2014

Un Pensiero sulla Iuc

I nodi vengono al pettine. E’ sempre difficile fare un ragionamento sulle tasse perché, da un lato (contribuente), sono sempre troppe e, dall’altro (Amministrazione), non bastano mai per coprire i costi dei servizi. Per tali ragioni si dovrebbe trattare l’argomento con grande attenzione sapendo che, le tasse, vanno sempre pagate e, che, per la loro applicazione si dovrebbero fare scelte molto oculate ed equilibrate. Purtroppo siamo sicuri solamente della prima affermazione. A queste problematiche si è aggiunta, di recente, la difficoltà del legislatore a scrivere in modo chiaro le leggi. Sempre più di frequente, infatti, ci si trova di fronte ad evidenti strafalcioni che, ovviamente, complicano la gestione ed il pagamento dei tributi stessi. L’ultimo caso, dopo quello della Mini-Imu, è la vicenda della IUC (IMU+TAR+TASI). Chi, come, quanto e quando si dovrà pagare in pochi lo sanno, forse solamente alcuni degli addetti ai lavori. Lo sconcerto è massimo e, come succede sempre in questi casi, le interpretazioni danno vita ad un vero festival di indicazioni. Fare equità in queste condizioni è un vero terno al lotto, ma non è detto che non si possa fare. Bisogna innanzitutto evitare di farsi prendere dal panico e ragionare sulle cose certe ed oggettive, anche se queste mettono in evidenza anomalie del passato. L’Imu prima e la Iuc dopo, a mio parere, hanno fatto emergere due fatti (discutibili per alcuni) con i quali, prima o poi, si dovranno fare i conti se si vuole cercare di dare una soluzione al problema. Il primo fatto è che si potrebbe dimostrare come i rimborsi ricevuti da alcuni Comuni per l’esenzione dell’abitazione principale ICI, siano stati maggiori di quanto, gli stessi Comuni, avrebbero incassato se l’imposta fosse rimasta. Il secondo fatto è che si potrebbe dimostrare come alcuni Comuni hanno di fatto incassato di più con l’IMU rispetto a quanto gli stessi Comuni incassavano con l’ICI (senza sommare o detrarre mele con le pere). I conteggi che gli Amministratori fanno oggi sulla IUC, ed in particolare sulla IMU e sulla TASI, sembrano non tornare mai nonostante si vada ad applicare l’aliquota massima. Si sta discutendo di una extra-maggiorazione che permetta ai Comuni di alzare le entrate per riconoscere alcune riduzioni, e questo la dice lunga. Ci si dimentica che, con l’andamento del mercato immobiliare degli ultimi anni (esattamente contrario all’aumento della tassazione sugli immobili), è come se si ragionasse di aliquote IMU o TASI di un valore doppio o triplo di quello previsto dalla legge. Come e per quanto può essere sostenibile una tassazione come questa? Probabilmente per poco o forse, il tempo, è già scaduto.
Fabio Lisi