lunedì 20 gennaio 2014

Rifiutate-vi

Vorrei illustrarvi una possibilità di sviluppo, civiltà ed intelligenza, Rifiutata costantemente e sistematicamente dalla maggior parte delle pubbliche amministrazioni dell’Emilia Romagna, per calcolo di convenienza economica ed ottusità non facilmente comprensibile. La raccolta dei rifiuti solidi urbani oltre ad essere un problema della nostra epoca, è anche un’opportunità economica, per pochi oppure per molti dipende dalla scelta. Gli inceneritori, impropriamente chiamati Termovalorizzatori, sono degli impianti nei quali si bruciano i rifiuti e le società che li gestiscono per farli funzionare a pieno regime e quindi guadagnare devono ricevere Rifiuti Solidi Urbani in quantità prestabilite, se non raggiungono la quantità necessaria l’investimento economico non è redditizio. I rifiuti vengono conteggiati a tonnellata, ogni tonnellata bruciata costa, ai cittadini, 2 volte in denaro e 2 volte in salute, ecco perché: - si paga il servizio di raccolta e combustione - si paga l’elettricità prodotta dalla combustione sotto forma incentivo, perché la legge (strana, molto strana) considera tale energia rinnovabile - Si paga in salute, perché questi impianti causano molte malattie - Si paga in degrado dell’ambiente per la ricaduta negativa sulle aree vicine, puzza, particolati ( Pm10, Pm2,5 ecc.), consumo dell’acqua per raffreddare impianti, depositi di diossine etc….. Vi do’ un’idea, per ogni tonnellata (1000kg) di Rifiuti solidi urbani bruciati si producono: - 6000mc di fumi; 1400kg di anidride carbonica, macroinquinanti, microinquinanti e polveri - Idrocarburi, metalli pesanti (diossine, etc..) e residui solidi sospesi - 200/300kg di ceneri(scorie) da discarica per rifiuti speciali - 20/30kg. di polveri tossiche da discarica per rifiuti tossico-nocivi Si consumano inoltre 2100mc di acqua per raffreddare l’impianto e spegnere le scorie. L’associazione medici per l’ambiente, le associazioni ambientaliste e tutti i cittadini che vivono in prossimità degli inceneritori, segnalano anomali e sempre più frequenti aumenti di patologie respiratorie, tumorali e di altra natura causate dalle scorie prodotte dagli inceneritori. Non essendoci letteratura medica e giuridica sufficiente, perché le rilevazioni durano anni e in quasi tutti i comuni non c’è ancora una georeferenziazione delle patologie sulla popolazione residente, si ritiene non del tutto fondata la teoria che l’inceneritore provochi patologie. Certo che dato l’aumento esponenziale rilevato, l’amministratore per IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, giuridicamente riconosciuto dalla comunità europea, dovrebbe attuare le misure necessarie a scongiurare il pericolo per la popolazione, anche solo nel dubbio, altrimenti può essere considerato corresponsabile di eventuali danni rilevati anche ad anni di distanza. Da qui l’importanza di rendere penalmente perseguibili i reati di inquinamento ambientale, che la società impiegherà anni a disinnescare. Ma una soluzione c’è? Si, è semplice, redditizia per l’occupazione, l’ambiente, la salute dei cittadini e udite udite anche per il loro portafoglio. Proverò a descriverla cosicchè possiate poi chiedere ai vostri amministratori di intraprendere lo stesso percorso. Il comune di Ponte delle Alpi (BL) e un comprensiorio di 450.000 abitanti nel trevigiano sono due esempi di quanto sia possibile realizzare una raccolta dei rifiuti porta a porta, con tariffazione puntuale ed evitare l’incenerimento e l’interramento in discarica dei residui. Questi comuni sono passati dal 23% - 35% al 90% - 75% con notevole vantaggio per cittadini e amministratori. Dopo avere scelto di INCENERIRE L’INCENERITORE, i passi da compiere sono questi: Prima fase preparazione: - Condivisione e informazione ai cittadini per istruirli alla pratica del porta a porta - Insegnamento nelle scuole dell’obbligo e nelle superiori della pratica per una buona separazione dei rifiuti - Abecedario dei rifiuti e calendario della raccolta da fornire agli utenti - Fornire ogni utente dei contenitori per la raccolta occupano mezzo metro quadrato - Costituzione di una società 100% pubblica che si occuperà della raccolta Seconda fase esecuzione: - Raccolta a giorni stabiliti della settimana delle diverse frazioni - Servizio a pagamento per rifiuti speciali - Chi fa il compostaggio in casa ha il 30% - Ogni situazione diversa ha soluzione diversa Terza fase effetti: - Riduzione della combustione del 90% - Riduzione della bolletta rifiuti minimo del 50% - Migliorie dl decoro urbano, no cassonetti per strada - Creazione di nuovi posti di lavoro ( circa 10 per ogni 7000 ab.) - Rispetto delle direttive europee - Formazione di una consapevolezza civica Tutte le giustificazioni che vi daranno per non farlo sono falsità. Si può fare, basta coinvolgere la popolazione. Oltre a ridurre di un terzo la bolletta dei rifiuti, si migliora l'ambiente e si riducono drasticamente i costi sociali sostenuti per curare le malattie, causate dall'inquinamento dei termovalorizzatori e dei biodigestori. Informatevi Cittadini sveglia pagate per i rifiuti 2/3 di troppo che vengono utilizzati per mantenere in piedi carrozzoni di trombati. Non solo, inquinano l'ambiente in cui vivete. NO ALLA COMBUSTIONE DEI RIFIUTI SI PUO' FARE! Osservando che la produzione di rifiuti pro capite nella provincia di Rimini si aggira intorno agli 800kg/ab annuo, con una raccolta porta a porta al 75% potremmo passare dalle 105.000t ca. all’anno alle 25.000t, se una tonnellata all’inceneritore costa 100€ca, saremmo in grado di risparmiare una cifra che si attesta intorno ai 15/20mln di euro, oltre a creare posti di lavoro, migliorie per l’ambiente, minori rischi per la salute. Se non ci credete, mi dispiace, ma le scelte di una comunità passano attraverso la responsabilità e l’impegno del singolo cittadino, chiedete di più e informatevi .
 Fausto Battistel Architetto 
P.S. “L'esperienza di Ponte nelle Alpi è frutto dell'impegno di tanti! Il merito è prima di tutto dei pontalpini che ogni giorno dimostrano un grandissimo senso di civiltà. Il merito è della direzione e dei dipendenti della Ponte Servizi srl, un esempio di società pubblica efficiente a cui l’Italia dovrebbe ispirarsi, E infine di tutta l’amministrazione comunale che tra mille difficoltà, e con sempre meno risorse,, cerca di trovare ogni giorno le risposte giuste per tenere assieme la tutela dei beni comuni e un po’ giustizia sociale.” 
 Ezio Orzes Assessore all’ambiente del Comune di Ponte nelle Alpi