lunedì 20 gennaio 2014

Il Normale Berlusconi

Il Pregiudicato passato in Giudicato secondo il Casellario Giudiziario di Repubblica è entrato dalla porta principale del Nazareno, alla presenza di qualche centinaio di giornalisti, con tutte le reti tv di regime + Sky dell'inossidabile Murdhoc, uno che ha insegnato al Banana tante cose. E' uscito dopo oltre due ore di affettuoso colloquio con una Paella elettorale che ha soddisfatto i berluscones molto meno i piddini non fonzisti. Dicono che Renzi abbia sbagliato, non doveva vederlo, il Pd non deve fare la legge elettorale con un pregiudicato, qualcuno, sprezzante del costo e dei tempi, ha gettato anche delle uova, urlando che con i criminali non si tratta ma si va al governo. Stefano Fassina vorrebbe andare a votare con il proporzionale, Gianni Cuperlo ascolta i consigli di Massimo D’Alema e si prepara alla battaglia, c’è chi minaccia la crisi di governo, e s’ode pure mormorare un attento al voto segreto. Con la penultima puntata del suo personale reality politico il Fonzie toscano è riuscito a riabilitare un cittadino non qualunque che da anni doveva essere in galera secondo il Tribunale di Barbapapà o data l'età ai servizi sociali. Invece ha insegnato al poco presente Sindaco di Firenze la difficile arte della politica. Si è fatto riesumare in vita. Ha cancellato venti anni di disperati attacchi politici, fiscali, giudiziari, giornalistici con un condono che assomiglia a quello riminese della Ruota di Gnassi. Berlusconi e Renzi, l’anziano che ha imboccato il viale del tramonto e il ragazzino che ha deciso di arrampicarsi o morire. Ma nei sussurri minacciosi e nelle manovre occulte della sinistra, sconfitta dentro il Pd, s’avverte il sapore acre della vendetta e del rimpianto, forse persino dell’invidia, perché in un solo mese Renzi è forse riuscito dove loro hanno fallito dal 93. Compagni addio: vi meritate Matteo Renzi. Per Walter Veltroni il 2007 fu la stagione dei grandi accordi e delle sincere promesse, lui fondava il Partito democratico e sorrideva a Berlusconi mentre Prodi tremava al governo, come oggi Renzi incontra il Caimano mentre Letta traballa a Palazzo Chigi. D’Alema, il maestro di Cuperlo e di Fassina, di Orfini e di Andrea Orlando ha inventato la parola "inciucio", lui s'incontrava con il Cavaliere di nascosto da perfetto premier, mentre Fonzie ha avuto il coraggio o la sfrontatezza di farlo in diretta. La stampa italiana non merita di essere sovvenzionata, solo quella riminese, la più libera e sincera, con Cagnoni si è comportata benissimo. Per loro rimane il manager degli ultimi... venti anni.