venerdì 31 gennaio 2014

La Verità sul Decreto Imu

Delle volte mi sento in imbarazzo per gli altri, soprattutto per coloro che dovrebbero avere ruolo di amministratore, ma io personalmente non gli farei riempire neanche la ciotola del gatto. Se consideriamo poi la difficoltà del periodo c'è da chiedersi quanto manca all'ecatombe. Ho letto ed identificato (tutte le persone intellettualmente oneste l'hanno fatto sappiatelo) il brutto tentativo di distogliere l'attenzione da ciò che è successo e puntarla verso gli "squadristi grillini". Anche se è vero che ogni volta che un piddino respira muore il senso civico di qualcuno, l'informazione continua ad essere disponibile per tutti ed è anche molto facile accedervi. Dunque non rinunciate a diffondere le notizie importanti, il vostro Paese ne ha bisogno. Non penso di avere un seguito tale da costituire una minaccia per gli speculatori che ci stanno macellando, ma se questa mia nota servirà a far capire anche ad una sola persona come stanno le cose, la riterrò una comunicazione fortunata. Dunque fate la piccola fatica di condividerla o anche solo di raccontarla. Ecco come stanno le cose: Il Decreto Imu Bankitalia aumenta il capitale della Banca d'Italia a 7.5 miliardi di euro. Il capitale era fermo da ottant'anni a 300 milioni di vecchie lire (156 mila euro). Questo aumento di capitale avviene gratuitamente perché non si chiedono soldi ai soci, ma si trasferiscono a capitale parte delle riserve della stessa Banca D'Italia. Il risultato è che questi soci, principalmente le banche Intesa e Unicredit, si trovano all'improvviso ad avere in mano un valore di 7 miliardi e mezzo di euro. Intesa e Unicredit dovranno però vendere le loro partecipazioni perché la legge dice che nessuno può avere più del 3%. Dalla vendita riceveranno soldi veri. Intesa potrà ricevere fino a 3 miliardi 100 milioni (e dispari) di euro e Unicredit un miliardo e mezzo di euro. Il decreto inoltre consente che sia la stessa Banca d'Italia, almeno in un primo tempo, a comprare queste quote usando le sue riserve...... sempre soldi veri che andranno ad aiutare i bilanci delle banche fiaccate della crisi e dalla loro mala gestione. Va detto che le banche però pagheranno sull'operazione un'imposta, come sulle plusvalenze, di circa 900 milioni di euro. Questi sono soldi che pagano al Tesoro creando un piccolo beneficio al bilancio dello Stato. In più con un'operazione a parte alle banche è stato chiesto di anticipare nel 2013 acconti Ires e Irap del 130%, mentre l'anno precedente erano del 100%. Questi soldi saranno usati in parte dal Governo per coprire l'abolizione della seconda rata dell'Imu Comunque va da se che se questi soldi sono un acconto l'anno prossimo, si suppone, pagheranno di meno e a godere saranno soprattutto le banche che ora si trovano: 1) ad avere un patrimonio di 7 miliardi e mezzo senza spendere nemmeno un euro 2) un decreto che innalza il tetto dei dividendi per i soci di Banca d'Italia fino al 6 % delle riserve. Questo significa che ogni anno a tutti i soci potranno andare fino a 450 milioni di euro, cioè 380 milioni in più dell'ultimo dividendo. Nessun regalo?
 P.S. 
Bella Ciao andrebbe cantata guardandosi allo specchio e occhio perchè, alle volte, lo specchio sputa.
 Davide Cardone [@DadoCardone]