mercoledì 8 gennaio 2014

Zero In Condotta

In questi giorni sul Resto del Carlino di Rimini sono state prodotte le pagelle di metà legislatura. Inutile sottolineare quanto fosse difficile parlare bene dell’operato del Primo Cittadino ed infatti proprio non hanno potuto. Certo sono stati molto educati nelle critiche come si confà a dei seri professionisti e, per equilibrare, hanno dovuto mettere, alla fine della scarna edizione, una bella lettera di un’albergatrice entusiasta e grata per la benedizione del capodanno più lowcost del mondo. Alla fine della bonaria tirata d’orecchi si è concluso che il Primo Cittadino è comunque un buon Assessore al Turismo e dunque si può rimandare la stroncatura definitiva. Perché rompere i rapporti con un Sindaco con ancora due anni e dispari di legislatura? Noi di Citizen non ci sentiamo di condividere quest’analisi forse perché non considera il voto in condotta. Dunque, per seguire il gioco del rendimento scolastico, abbiamo qualche ulteriore riserva. L’alunno in classe prende in giro i compagni in sovrappeso, si assenta spesso con giustificazioni generiche, si appropria dei compiti a casa di altri (leggasi: il federalismo demaniale non è certo farina del suo sacco), si interessa solo alle feste e da la colpa del suo scarso rendimento a tutti tranne che a se stesso. Basta una striscia gialla da 660 mila euro per essere rimandato a settembre? Perché, siamo sinceri, il resto sono cose da Assessore al Turismo, come sottolineato anche dal giornalista del Resto del Carlino. Siamo sicuri che a questo punto molti pacifici cittadini, appollaiati sul loro status quo, staranno meditando di chiudere questo pedante articolo che non tiene in considerazione i successi del loro Sindaco. Dunque, per capire l’esatta situazione a cui ci si attesta con un Primo Cittadino che “ma si in fondo è un buon assessore al turismo” preferiamo darla a Rimini la pagella. Ecco le materie. Aeradria: parzialmente, ma in gradazione altamente significativa, la situazione della società che gestiva il Fellini era stata resa nota nel 2011, in un famoso Consiglio Comunale. La posizione debitoria è stata volutamente ignorata, lo dimostra il fatto che invece di correre ai ripari e dimettere il Presidente Masini (come chiesto dal Consiglio Comunale) si è continuato con slogan dell’indotto che giustifica tutto. Impostazione che non è piaciuta alla Procura, come pure non sono piaciute le lettere di Comarketing che Gnassi e Vitali hanno firmato a loro insaputa. Distratti. Voto 2 TRC: Un progetto di 20 anni fa di cui il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ha autorizzato solo uno stralcio di neanche 10km da Rimini a Riccione. Una spesa di 100 milioni di euro per quella che molti, solo recentemente, hanno scoperto essere un autobus e non una metropolitana. Autobus che, peraltro, non collega nulla. Non la Fiera, non l’Aeroporto, non l’Ospedale. Inutile. Voto 3 Teleriscaldamento: un sistema nato per essere obsoleto, dato che la gestione viene assegnata per trent’anni alla volta. Oltre all’obsolescenza c’è l’antieconomicità dichiarata di recente dal Dott. Carboni, dirigente Acer, ufficio casa del Comune, obbligato per precedenti accordi ad attaccare ogni nuova costruzione al sistema. C’è anche chi è ricorso al TAR per vedersi poi assegnare 25 mila euro di spese legali senza neanche entrare nel merito della causa… un moderno miracolo della democrazia. Al Comune di Rimini è bastato aprire un tavolo tecnico abbandonato per esasperazione dai Teleriscaldati, non prima però della scoperta che i Viserbesi hanno diritto alla restituzione di più di un milione di euro di oneri urbanistici non dovuti. Biricchini. Voto 4 Reti Gas: Il Comune di Rimini era socio di maggioranza di Servizi Città spa, società proprietaria delle reti gas. L’altro socio era SGR la quale, a dispetto di un valore iniziale di 17milioni di euro, ha acquistato l’altra metà del pacchetto a 8 milioni di euro, con la promessa di pagare un conguaglio se, al 2015, qualcun altro offrisse di più… come no!? Magari Hera (qui potere ridere). Nel frattempo SGR è l’orgogliosa gerente della Distribuzione, dei Servizi e delle Reti di Rimini… un monopolio di fatto, che l’Antitrust ha già ammonito ai tempi delle proteste per il Teleriscaldamento. Accaparratori. Voto 3 Guerra al mattone: nell’era della più grande crisi edilizia che l’Italia abbia mai vissuto la lotta al mattone è più millantata che perseguita. Attualmente costruisce solo Acer e, come detto, attacca tutto al Teleriscaldamento. Oltretutto la Guerra Santa vale per cambi di destinazione d’uso, ma non per la manovra Salvapalas. Migliaia di metri quadri misti tra residenziale e commerciale in via della fiera per trovare denari utili a salvare il Palas. La scusa: una piscina di 25 metri. Annacquati. Voto 2 Fiera: l’infinito dominio di Cagnoni comincia a soffrire delle sue proiezioni faraoniche verso un futuro che pare non arrivare in tempo e i conti faticano a farsi quadrati. Ultimamente, oltre al debito endemico della Fiera vera e propria, vi è anche il buco nell’acqua del Palas che non riesce a pagare ne il mutuo ne la gestione. Anche l’indotto ha i suoi limiti. Pretenziosi. Voto 2 Santa Giustina: Prima le strade poi le strutture? Neanche per sogno. Una centrale a Biogas, pare non voluta a Parma, e l’ampliamento del depuratore , ma una strada larga tre metri per raggiungerli. Oltre alla già difficoltosa situazione del traffico in zona centinaia di camion devono imboccare l’esausta via Carpinello. La soluzione? Una pista ai margini del Marecchia promessa in attesa di una circonvallazione già approvata, ma misteriosamente sospesa senza motivazione formale conosciuta. Che dire… a Santa Giustina aspettano la pista, in attesa della tangenziale, in attesa di una motivazione. Intanto il WWF avverte, la pista può essere solo provvisoria. Storia infinita. Voto 3 Rimini UpTown: Come un Giurassik Park della Mondezza salendo sulle colline di Covignano si può trovare L’Ecomostro, il Biodigestore. I cittadini sono sicuri che non funzioni correttamente e che inquini. Per la verità non solo loro hanno questa convinzione vista la diffida comminata dal Servizio Politiche Ambientali della Provincia di Rimini per sforamento dei valori limite. Puzzolente. Voto 2 V Peep: 30 anni fa ci siamo dimenticati di chiedervi gli oneri urbanistici, ma fa niente perchè nel frattempo ci abbiamo messo aggiunto un sacco di roba e voi avete tre mesi per pagare. Non è esattamente così, ma da l’idea del perché 1600 persone si siano unite in una class action contro il Comune. Il Tar di Bologna si è affrettato a sospendere alla stessa velocità con cui, da Palazzo Garampi, è partito un comunicato con cui si acconsentiva ad una proroga. L’immagine prima di tutto. Voto 3+ (il più è per le risate che mi provocano certi comunicati) PM10: Numerosi gli sforamenti e in alcuni casi con valori così alti, secondo i parametri del Ministero dell’Ambiente, da rendere obbligatorio far rimanere a casa i bambini. Il traffico si sa, in assenza di valide politiche per disincentivare l’uso dell’automobile e la completa indifferenza verso un piano per la mobilità urbana, produce di queste situazioni e la soluzione sembra non sia la danza della pioggia, come non lo sono i piedi bus e la piantumazione di qualche albero. Pericoloso. Voto 0. Ciclabili: Oltre alla riga gialla da 660 mila euro Rimini è l’orgogliosa proprietaria di una rete ciclabile definita dagli esperti (coloro che le percorrono) Ab Capocchiam. Tra una serie di aborti che cominciano e finiscono nel nulla sono famose: La pista di via XX Settembre in cui i ciclisti corrono come in una roulette russa sperando che nessuna macchina parcheggiata apra lo sportello dal lato passeggero. La pista della via Montescudo, assolutamente da non percorrere al calar del sole a causa di buchi di buio profondo non gestibili con una semplice illuminazione da ciclista. La pista di Viserbella pericolosa ed interrotta innumerevoli volte da incroci che arrivano fino alla carreggiata stradale. Il Primo Cittadino in persona, durante la presentazione del bilancio provvisorio all’Hotel Helvetia, aveva promesso una soluzione dopo l’estate, quella già passata. Aspetta e spera. Voto 4. Trasparenza: La trasparenza è un problema vasto e dunque siamo costretti ai fatti salienti. A Rimini si fa come dice Gnassi e, in questo, la situazione è abbastanza trasparente. Per il resto si sa poco. Le poltrone nelle partecipate continuano ad essere cariche politiche anche se, in certi casi, travestite, vedi ad esempio la giovane e brillante manager bocconiana da quest’anno alla guida di AM che, solo casualmente, è la nipote di Maurizio Melucci. Importanti i posti a chiamata diretta ed insindacabile giudizio del Primo Cittadino come il dirigente Bronzetti promosso sul campo senza alcuna concorrenza, se non quella che sembrava tanto una rappresentazione per l’odiens. Altre amenità sul personale: il contratto “D” del capogabinetto Funelli è finito alla corte dei conti e retrocesso a “C”. Almeno da quest’anno si possono seguire i Consigli Comunali in streaming. Opaco. Voto 4. Fogne: Tutto risolto, parola di Hera… almeno da li pare venire la soluzione. Una copertura finanziaria garantita da Hera, Romagna Acque e Amir recuperata in 25 anni di tariffe, di tutta la provincia, che ovviamente verranno aumentate. Quanto? 4-5% all’anno per la durata dei lavori che si presumono di 7-8 anni. Come non fidarsi? Voto 5. Viabilità: tragica e non risolvibile con le soluzioni indicate, tra le quali c’è il TRC. Se soluzioni valide sono state proposte ci dispiace, ma eravamo distratti. Ci siamo accorti invece che stanno per arrivare delle dure prove come l’ormai inevitabile abbattimento del Ponte di Via Coletti e, in un futuro prossimo, l’auspicata pedonalizzazione del Ponte di Tiberio. Confusi. Voto 4 Turismo: Unite un Sindaco che ha le feste nel DNA, un Assessore Regionale al Turismo diventato tale dopo una vita nella politica Riminese e diversi importanti Riminesi poltronati in Enit (compreso lo stesso Melucci), tutto questo con a disposizione la Capitale del Turismo, dove il biglietto aereo ai turisti lo pagano i cittadini. Cosa ottenete? Las Vegas? Disneyland? Il Paese dei Balocchi? No… rimarrete con Rimini in crisi e un traffico di badanti che sostano da noi a 20 euro a notte. Poi, se proprio hanno dei soldi da spendere, nel pacchetto c’è la gita inclusa da altre parti. E’ stato calcolato che costa di più mantenere un detenuto che un turista a Rimini (e ultimamente in certi quartieri è una soluzione consolidata). Assolutamente da segnalare l’iniziativa Io-Info, abilitazione sperimentale di alcuni esercenti alla sostituzione degli uffici di informazione turistica. Pare che nel pacchetto ci siano anche 30 ore di russo, utili forse per spiegare che il gatto è sul tavolo nell’idioma Moscovita. Occasioni perse. Voto 0 (spaccato). Turismo 2, la spiaggia: Un modello, una tipicità, ma con la bolkestein nessuno sa “che s’adda fa” (l’articolo e mio e ci metto quante rime voglio). In realtà qualcuno lo sa ed ha messo in fila bolkestein e federalismo demaniale. Funziona così: il TRC uno scopo ce l’ha, chiudere il lungomare che, con il federalismo demaniale è a disposizione del Comune. Tutte le strutture che attualmente insistono sulla spiaggia possono non preoccuparsi dell’instabile sabbia bolkestein perchè vengono spostati, per la maggior consistenza, sul demanio federale. Con i soldi di chi? Bagnini, chioschisti e albergatori che, in un coro di fiducia e fratellanza, chiedono prestiti alle banche. Fantascienza? Non per tutti e non per la Rimini che conta, già organizzata nel Consorzio nel Porto. Selezione Naturale. Voto: non classificabile. Questo a grandi linee il quadro. Tutta responsabilità di questa Amministrazione? Non sempre direttamente, ma, considerando che il Primo Cittadino si è occupato di politica fin da ragazzo e sempre nella stessa corrente non si può certo esimere da una responsabilità storica. In ogni caso soluzioni valide non sono state intraprese per nemmeno uno di questi problemi, anzi. Nonostante non ci sia dubbio che chiunque abbia in animo di fare buone cose, perlomeno per accrescere il proprio prestigio, a Rimini l’attivo riguarda 3 notti l’anno: Notte Rosa, Molo Street Parade e Capodanno… pochino per la promozione.
 P.S. 
 Non bisogna pensare che una stroncatura faccia sempre male. Una giusta bocciatura oggi potrebbe regalarci un magnifico collaudatore di poltrone europee domani. Davide Cardone [@DadoCardone]
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