domenica 12 gennaio 2014

Il Titolista del Carlino

Quanto è furbo il titolista del Carlino? [A che puntata sono arrivato?].
Bisogna che qualcuno si decida a togliere i finanziamenti pubblici alla stampa. Quante volte lo avete letto nelle mie note? Ora però mi accorgo che a qualcuno non solo bisognerebbe togliere i finanziamenti, ma anche altro, tipo che ne so … obbligarlo ad andare in giro con una badante, per la limitata capacità di comprendere la realtà. Io mi impegno nel capirli, ma sto facendo sempre più fatica. Ieri nel tardo pomeriggio mi chiama un giornalista di quel che rimane del Carlino, ma non penso il torto sia il suo perciò non ne faccio il nome. Mi dice che sul sito di Giulia ci sono commenti acidi a proposito della sua rendicontazione, ha provato a contattarla ma non risponde. Io, nel puro spirito di collaborazione che mi pervade allorché mi sembra di parlare con degli esseri senzienti, gli dico “ok, ti faccio avere io una dichiarazione ufficiale”. Telefono a Giulia. Ultimamente ha rilasciato un intervista ad un vero giornalista, che le ha chiesto cose importanti del suo lavoro e non avrebbe molto piacere di perdersi in sciocchezze tipo commenti acidi che arrivano dal Web. Io però la convinco ... e sbaglio. [ Anzi ti chiedo pubblicamente scusa Giulia.] Non so perché ho fatto lo sforzo di convincerla, forse perché, anche se la ragione mi dice di lasciar perdere le fotocopie locali, un sentimento, che risale a quando da adolescente sognavo di diventare un reporter, insiste col dire che non possono essere proprio tutti dei gossippari da strapazzo. E’ evidente però che qualcosa, forse la precarietà del mestiere, falsa i presupposti. Ed infatti, dopo aver fatto pervenire per tempo al giornalista la dichiarazione di Giulia (che in tutta sincerità mi sento quasi di averle estorto), mi ritrovo stamattina il titolo: “La “grillina” dimentica la trasparenza”. C’è un altro fatto che dovete conoscere. Alla consegna della dichiarazione ho chiamato il giornalista e gli ho chiesto una cortesia: di controllare che il titolista non scrivesse cazzate. Gliel’ho chiesto perché già in un’altra occasione è uscito un articolo, peraltro scritto anche bene, in cui il titolo affermava il contrario di quanto si leggeva. Giulia Sarti e la ragazza (super qualificata) che ha assunto come assistente hanno deciso di condividere un appartamento a Roma, ma nel titolo la verità era diventata che Giulia ha assunto la coinquilina. Nello stesso modo la puntuale risposta di Giulia, su quando e con che modalità sarebbero state pubblicati i resoconti, è diventata : La “grillina” dimentica la trasparenza. Bel titolo veramente, vorrei vedervi fare la stessa cosa con la Petitti, ma è evidente che stiamo parlando di pesi diversi nello status riminese. Io posso capire che il giornalista abbia uno spazio limitato da usare per l’articolo, capisco anche che un titolo malizioso possa essere stimolo a leggere un articolo, ma quello che non comprendo è come sperano di avere mai più nella loro esistenza di fabbrica di fondi per gabbia di criceto una dichiarazione da parte di Giulia. Sarà per questi inconvenienti che sui testi che parlano di etica del giornalismo non c’è scritto : di tanto in tanto, si possono scrivere cazzate nei titoli. Prima di riportare integralmente la dichiarazione di Giulia Sarti sui fatti che le sono stati contestati fatemi aggiungere che talune mentalità da provincialotto non sono tipicità, ma un freno a mano tirato sulla storia di Rimini. Giulia non spenderà del tempo a portare caffè nelle redazioni, ma fa cose per l’Italia di cui i Riminesi dovrebbero essere fieri e di cui la stampa dovrebbe parlare. Dichiarazione di Giulia Sarti in merito ai fatti contestati: In merito alla rendicontazione delle mie spese per il periodo giugno –ottobre non sono ancora presenti sul mio sito perché verranno pubblicate insieme a quelle di tutto il gruppo parlamentare M5S lunedi 13 gennaio alle ore 12.00 sul sito nazionale. Ovviamente verranno riportate anche sul mio blog personale. Detto questo però lasciate che mi soffermi un attimo su che cosa attira l'attenzione della stampa e, di conseguenza dei cittadini. Non dico che controllare se manteniamo quello che abbiamo promesso non sia importante, anzi, però ci sono cose altrettanto importanti che si perdono nel marasma del gossip, perchè di questo stiamo parlando altrimenti mi si chiederebbe conto anche del mio lavoro di parlamentare. Nessuno mi chiede del mio impegno in commissione Giustizia nella quale il M5S è il solo a denunciare lo scandalo “dell’indulto mascherato” presente nel decreto 146/2013 che prevede uno “sconto di pena” di cui potranno usufruire tutti i detenuti inclusi mafiosi, colletti bianchi, stupratori, criminali, pedofili etc. Nessuno mi chiede nemmeno del mio impegno nella Commissione antimafia. Mercoledì 8 gennaio, abbiamo audito il capo del DAP Giovanni Tamburino in merito al regime del 41 BIS ed alle minacce di Riina nei confronti del magistrato Nino di Matteo. La seduta era pubblica ma nessuno mi ha contattato per avere notizie sulle domande che abbiamo posto a Tamburino come nessuno mi ha contattato in seguito alle missioni che abbiamo svolto a Reggio Calabria e Milano con audizioni e domande poste al ministro Cancellieri ed al ministro Alfano. Ricordo poi che il mio impegno mi porta in numerosi fine settimana, oltre che nelle iniziative comuni con gli altri portavoce, anche sul territorio della provincia di Rimini, come la bellissima serata di ieri sera a Morciano o il meraviglioso incontro organizzato in collaborazione tra i Movimenti di Riccione e di Rimini; Incontro nel quale io e altri sette miei colleghi siamo stati sommersi dall'affetto di un palazzo del turismo stracolmo di cittadini. Chiedetemi questo almeno così il politici locali potranno smettere di interrogarsi su dove sia finita Giulia Sarti in pieno Consiglio Comunale e dedicare più tempo alle esigenze dei cittadini. Scrivete che se cercano Giulia provino a guardare in mezzo alla gente. 
 Giulia Sarti.