giovedì 16 gennaio 2014

Sacra Rota

Aperta la stagione del Reato d’opinione, diamo la parola ad un altro fuorilegge e pubblichiamo la lettera di una persona che ha fatto del linguaggio dell’Urbe il suo lavoro: L’architetto Fausto Battistel. La Redazione Trovo molto strano, avere tanta attenzione per una ruota sul porto, e tanta sollecitudine, tenendo conto della drammatica situazione dell’edilizia e della città di rimini, che certo non gode di tanta considerazione e di una così veloce risposta dall’amministrazione. Non è neanche importante definire la contraddittorietà delle leggi statale e regionale, ma l’eccessiva attenzione verso la ruota, che non porta lavoro, non è a norma con le vigenti leggi e viene difesa neanche stessimo parlando del kursaal. Inoltre con tutti i luoghi e le attrattive turistiche, vendere la ruota come icona del turismo per la Riviera fa sospettare altro, oltre ad una visione miope, nota bene visione non vision, dato che il vantaggio pubblico fatico a trovarlo. Davvero discutibile l’atteggiamento furbesco dell’amministrazione che invece di dare il buon esempio con azioni e pratiche virtuose, si fa cogliere, con le mani nella marmellata, per qualcosa, che a mio modestissimo parere, non porta alla città alcun giovamento, oltre al caos perenne, in quell’area, desiderosa di migliorie estetiche e funzionali. L’aspetto più triste e sconcertante è la sufficienza e supponenza mostrata di fronte alle delibere proposte ed approvate a metà Ottobre (17 ottobre 2013 n.d.r.), che darebbero la possibilità di frazionare gli appartamenti, di grande dimensione, in centro storico, realizzare dei giardini d’inverno su terrazzi maggiori di 30 mq. fino al 20% della superficie, e permettere la riconnessione del tessuto urbano in tutte le aree semi-centrali in cui la costruzione al centro del lotto non produce qualità urbana; e dare davvero un impulso al risparmio di territorio e alla possibilità di una piccola ripresa per le pmi. Invece l’attenzione è sempre focalizzata su piccole quisquilie. Perché per procedure e norme utili alla ripresa non c’è stata tanta attenzione e celerità d’intervento? E poi non scherziamo perché parliamo di una ruota, quando siamo di fronte ad un disastro epocale per inquinamento, viabilità e incapacità di dare al territorio qualità e caratteristiche che ne consentano uno sviluppo futuro, sia economico che turistico. Lo spazio per la formazione di una società civile appare sempre più stretto, se le modalità per realizzare i progetti sul territorio diventa il permesso di costruire in sanatoria, con passaggio di delibera in consiglio comunale e modifica al Prg (vetusto). Perché invece della ruota, non ci occupiamo di cose serie? Mi pare davvero un discorso al contrario e dunque mi chiedo, è strategia o incapacità? In entrambi i casi c’è da preoccuparsi. Se davvero la ruota è così importante per lo sviluppo di Rimini e del turismo, perché dal porto a Riccione non ne costruiamo altre due? 
 Architetto Fausto Battistel
Citizen