sabato 4 gennaio 2014

Torino o Detroit

I poteri, forti da troppo tempo, in Italia sono diventati marci. Comprendono anche i giornali e la televisione con canone o pubblicità. Le proprietà e le banche finanziatrici sono sempre dipendenti dal Governo, se inauguri la stagione delle larghe intese, dal Quirinale a Palazzo Chigi, la dipendenza è ferrea. Neanche la Dc ed il Psi, con solo TeleKabul al Pci, avevano una presa tanto forte sui media. Pensate che la più grande forza politica d'opposizione si può giovare, alle volte, solo della critica condivisione del Fatto Quotidiano, per l'onesta ragione che non è sovvenzionato dai nostri soldi. Sembra che la partita politica ruoti attorno al Pd, con i due campioni sul ring che fingono di darsele con religiosa ragione democristiana. La componente comunista o diessina è sparita dall'agone. Il sindacato cgiellino si è fatto sfilare la Fiat da Marchionne, come se non si fosse capito subito che la partita andava a finire a Detroit. La borsa ha festeggiato, lo spread in un momento tragico per la nostra economia ha ribassato le sue pretese. E' servito solo per farci ingoiare tasse ed interessi per la culona. Un coro acritico ha celebrato, come un tripudio festoso, e senza prospettare nessuna ombra, la fine del processo di acquisizione della Chrysler da parte dell’azienda di Torino cominciato nel 2009 e chiuso solo un giorno fa. I giornali italiani, perfino quello di CasaLetta si è stancato di proteggere l'indifendibile governicchio, spingono sul Tutor perchè sia giocata la carta della disperazione. Nello stesso tempo fingono di non vedere che quello che va bene  per la Chrysler e per gli Stati Uniti non è detto che sia necessariamente positivo per l’Italia. La Chrysler va benissimo negli States mentre la Fiat va male in Italia ed Europa. La fortuna dell'azienda e dei due rampolli più o meno Agnelli è di avere affidato l'azienda ad uno che guarda solo i conti economici e non gliene frega un ca.. di Lapo. I dati per il discorsone di Capodanno giorno dopo giorno si sono ..ingrossati, le ultime rilevazioni dell'Auditel di supporto hanno registrato un 15% in più di ascoltatori. Sono stati pubblicati da tanti siti quelli veri. Una situazione informativa che supera lo scandalo e precipita nel grottesco. Siamo nell'era del Partito Unico del..Presidente. Non è vero, infatti, che la Fiat va male nel mercato europeo solo per via della crisi. La sua quota di mercato non è scesa solo in numeri assoluti, ma anche in proporzione a quella delle altre aziende europee, e dei suoi concorrenti come in testa la Volkswagen, che non hanno mai smesso di investire e che sono stati premiati. La Fiat, nel suo catalogo, ha intere fasce di prodotto totalmente scoperte: le mancano da cinque anni sia una ammiraglia di lusso che sostituisca la Alfa Romeo 166, ma anche una grande berlina economica che sostituisca la Croma. È mancata per tanto tempo, un anno, una nuova monovolume che sostituisse la Multipla. Manca ancora, ed è quasi clamoroso, una nuova Punto, che sostituisca il modello attualmente più importante, ma anche il più vecchio della gamma, nel segmento storicamente più strategico per la Fiat. Nella foto di presentazione c’era ancora Lapo Elkann nel portabagagli senza.....Produrre auto in Europa? Facile per francesi e tedeschi. La Fiat ha regalato alla Chrysler una enorme trasfusione di sangue, a più riprese, senza trasferire capitali, ma cedendo risorse per certi versi ancora più vitali. Mentre Obama ha trasformato una azienda fallita in una azienda risorta, grazie a un prestito miliardario, restituito con gli interessi, l’Italia non ha fatto nessun investimento sul Lingotto, ma abbiamo finanziato le banche tedesche, francesi, spagnole e..greche. Sono finiti i soldi per...Mps. Per la Carim aspettiamo il prossimo volo.