domenica 26 gennaio 2014

Guardavamo la Siria

Ora ce l’abbiamo in casa! Come avevamo facilmente previsto gli scontri in Ucraina si stanno rapidamente trasformando in guerra civile. I “Galiziani” si sono impadroniti della zona Nord-occidentale (una decina di governatorati) al confine con la polonia il cui passaggio è ormai libero ad ogni tipo di “commercio”. ovviamente, in primo luogo, le armi. L’analogia con quanto avvenne due tre anni fa in Siria è impressionante con la Polonia e i paesi baltici (soprattutto la Lituania) che fanno le funzioni che in Medio Oriente fa la Turchia con i jihadisti. Il momento è stato scelto soprattutto a Washington che, nonostante formalmente Polonia e Lituania siano paesi UE, “guida” la politica estera a Varsavia e Vilnius. Gli europei “veri”, Germania, Francia,paesi mediterranei ecc. assistono incerti e spaventati. Sanno che alla fine dovranno, come sempre, seguire gli ordini americani, ma capiscono anche che, pur essendo responsabili del suo scatenamento, una guerra civile quale quella che è iniziata in Ucraina, non sarà senza conseguenze gravi e prolungate. Apparentemente, il momento è ben scelto, avvenendo in contemporanea all’inizio delle Olimpiadi di Soci (peraltro ormai fallite per mille motivi tutti politici...) che costringono la Russia a fare buon viso a cattivo gioco. Almeno momentaneamente. Ricordiamo ai distratti che ormai ad ogni Olimpiade corrisponde una guerra: l’attacco georgiano nel Caucaso avvenne il giorno prima dell’inizio delle Olimpiadi di Pechino nel 2008. Che la guerra civile a Kiev e dintorni sia pensata e diretta dagli U.S.A. lo pensa ormai anche il filo-americanissimo Giorgio dell’Arti sulle pagine politiche della “Gazzetta dello Sport”. Ed è tutto dire. L’interrogativo che egli si pone è dove e quando questa guerra si fermerà. A nostro avviso né presto né bene. lo dimostra il fatto che stanotte i “Galiziani” abbiano “passato il confine” russo attaccando la provincia di Poltava in territorio russofono. Segno che, a Washington, si intende portare lo scontro ai livelli massimi. Sperando, con un po’ di fortuna, di estendere la semi-guerra in atto addirittura alla Russia stessa o comunque portare questa a un confronto micidiale con l’imbelle “Europa” ormai incapace di difendersi dai suoi più scapestrati e irresponsabili membri (polonia,Lituania, Romania). Membri a suo tempo troppo facilmente “aggregati” e che ora fanno il bello e cattivo tempo manovrando, o meglio, manovrando per conto terzi, i peggiori elementi e movimenti delle terre di confine. Non a caso i santuari militari della guerriglia ucraina sono in Polonia e Romania mentre quelli finanziari stanno in Baviera e negli Stati Uniti. Comunque, come ho già detto: attenzione! Le guerre, anche quelle che si scatenano credendole facili, hanno sempre esiti sanguinosi ed incerti. Siria docet.
 Il Cancelliere