venerdì 31 gennaio 2014

Don King Boldrinova

Organizzato in pochi minuti si è svolto sul ring improvvisato del Palas Camera molto più costoso persino di quello di Cagnoni, uno splendido match di onorevole pugilato tra il peso massimo DambruosoSC e la esile LupoM5S. L'organizzatrice, una certa Don King BoldrinovaSel mettendo in palio l'ambita Coppa Tagliola, ha permesso l'uso di colpi proibiti, perfino un ceffone registrato in diretta con rumore allegato da Dado Cardone, inviato segreto per conto delle quattro fotocopie locali. Il vincitore prima di intraprendere la strada del ring, sembra facesse addirittura il ..magistrato. Felice per l'esito vittorioso della contesa ha promesso che non sarà l'ultimo della sua vita parlamentare. La Giulia Sarti ha assunto un bodyguard detratto regolarmente dalle spese. Vorremmo tentare di spiegare lo scenario nel quale è maturata una delle più avvilenti manifestazioni della attuale politica e degli interpreti. La bassezza del Pd è arrivata al punto di intonare Bella Ciao per Fonzie. Alla caduta etica del grande partito della sinistra nessuno riesce a porre un freno. L'Anpi ha deciso di querelarli per rumori molesti. Invece di festeggiare il ventennale di Berlusconi, il vincitore della farsa elettorale per il terzo governo dell'inciucio, qualcuno poteva, vergognandosi, ricordare che sono passati solo trent'anni dalla morte di..Berlinguer. La strada scelta dal governo Letta per tappare i buchi di bilancio è quella della creatività e della violenza fisica applicata al Parlamento. Il match non trasmesso in diretta ha nascosto uno dei più grandi scandali finanziari dopo Mps: la rivalutazione delle quote di Banca d'Italia. Operazione con aspetti che meritano di essere analizzati in dettaglio, cosa che nessun giornale di regime ha fatto, parlavano solo dell'Imu incolpando i pentastallati di obbligare i cittadini a pagarla con il loro filibustering. Sarebbe bastato per una Presidente della Camera che è riuscita a fare impallidire l'allieva Turci, separare le due delibere. Le quote del capitale della Banca d’Italia sono formalmente detenute al 94,33 percento dagli istituti di credito italiano. Queste quote hanno un valore nominale (complessivo) simbolico di 156 mila euro e non danno nessun diritto circa la conduzione dell’Istituto di via Nazionale. Questo è un punto cruciale visto che per entrare nell’Euro abbiamo dovuto garantire l’indipendenza di via Nazionale. Gli istituti di credito in possesso di tali quote le hanno iscritte in bilancio per un valore maggiore rispetto a quello nominale, circa un miliardo, per sostenere un po’ i propri bilanci. Il Governo (?) propone che il valore nominale di queste quote sia rivalutato. Dagli attuali 156 mila euro ad un cifra che oscilla fra i 5 e i 7 miliardi. Fatta la rivalutazione, le banche potrebbero iscrivere a bilancio il valore rivalutato delle quote generando quindi una plusvalenza finanziaria complessiva che andrebbe dai 4 ai 6 miliardi. Plusvalenza che sarà tassata come una normale plusvalenza finanziaria. Meccanismo semplice e redditizio: con un tratto di penna il governo potrebbe alla fine recuperare circa 1-1.5 miliardi di gettito derivante dall’imposta sulla plusvalenza, utilissimi a far quadrare i conti. Giuffrè, Sindona e Calvi erano dei....dilettanti.