mercoledì 29 ottobre 2014

Gli intellettuali al tempo del Renzismo

L'ultima invettiva di Pittibimbo è stata scagliata contro gli "intellettuali". La sinistra si è sempre appropriata di questo palmares, sono pochissime le persone con una etichetta diversa che hanno avuto successo. Lucio Battisti per anni è stato boicottato, molto meglio Renato Zero. La prima ribellione è arrivata da La Stampa con la firma ineccepibile di Gian Enrico Rusconi, mentre il Carlino anche ieri mattina mostrava la inossidabile linea "agiografica" nei confronti del renzismo. Un articolo in prima pagina del Governatore Rossi tesseva le lodi dell'Expò e l'intelligenza toscana, nella versione renziana che avrebbe profittato della grande occasione. La risposta è arrivata dopo poco, con un'altra infornata di imprenditori mescolati all'ndrangheta. Il Professor Rusconi ha visto all'Università il delinearsi di questo nuovo prototipo di giovane renzista. Aveva capito quali erano le caratteristiche, bastava usare la scienza politica e contare fino ad 80. Nella sua costante opera di distruzione di qualsiasi traccia sinistrorsa, dopo il sindacato, tocca agli intellettuali, tutti, ma con un trattamento alla pravy sektor per quelli con qualche idea gauche. Siamo in ansia per il trio Fazio, Benigni, Littizzetto che in attesa di percepire la solita dose milionaria dalla Rai, in quale girone verranno messi? Per fortuna il nostro Nibali pedala senza pensare troppo. Il Rusconi è apparso sorpreso ed adirato per un attacco inatteso. Il fronte giornalistico- imprenditoriale de La Stampa non è solo amico, ma fraternamente israele- amerikano. Pittibimbo deve stare attento, non può passare dai tavoli con le veline di palazzo agli insulti pesanti. Non sono delle Camusso, i poteri fortissimi alle volte si celano dietro le barbe rassicuranti dei buon ...Rusconi.

Woland