sabato 18 ottobre 2014

Papperini

La Direttiva europea Bolkestein impone la svendita delle nostre spiagge, del nostro turismo, del nostro futuro. Siamo contro la direttiva Bolkestein. Noi non ci stiamo. Per questo motivo, il MoVimento 5 Stelle Regionale sta organizzando (data da definirsi entro le prossime elezioni Regionali che si terranno il 23 Novembre) proprio a Cesenatico una convention per discutere sul futuro del nostro turismo, alla quale parteciperanno parlamentari, parlamentari europei e candidati alla regione Emilia Romagna per il MoVimento 5 Stelle. Il turismo è l’asse portante dell’economia di tutta la Romagna ed in particolare di Cesenatico. Per fare turismo ci vogliono idee, ospitalità, qualità e investimenti. Per incentivare investimenti di qualità i nostri imprenditori e le imprese familiari hanno bisogno di garanzie sul futuro del sistema turistico-produttivo. Ormai da anni questa sicurezza è stata messa a rischio. Nello specifico il turismo balneare è in condizioni di forte incertezza a causa dell’ormai conosciuta Bolkestein. Questa direttiva europea è stata concepita con presupposti del tutto insensati per diversi motivi: Il patrimonio italiano ha iniziato una lenta ma inesorabile svendita a favore delle grandi banche e multinazionali europee. Tutto questo è stato motivato dai nostri Presidenti del Consiglio (prima Monti, poi Letta e ora Renzi) con frasi tipo: “dobbiamo ripagare i nostri debiti all’Europa e quindi siamo costretti a fare sacrifici” (meglio tradotto: svendere il patrimonio pubblico e aumentare le tasse). Le più grandi aziende e marchi storici sono ormai stati venduti all’estero: agroalimentare, moda, automobilismo e moto, energia e servizi, acqua, gas e ora si parla pure di arte e per finire di spiagge. Infatti il ragionamento con cui è stata concepita la normativa Bolkestein è proprio questo: vogliono svendere le nostre spiagge e darle in mano ai poteri forti europei. Non è stata minimamente considerata la particolarità del nostro turismo, legata ad una gestione familiare e ad un indotto che garantisce lavoro anche a numerose realtà artigianali e agroalimentari dell’entroterra. Sarebbe un disastro socio-economico se dall’oggi al domani questo patrimonio venisse sottratto. - Non sono stati considerati minimamente gli investimenti degli imprenditori balneari (alcuni di loro hanno comprato stabilimenti balneari da pochi anni), ai quali non viene garantito alcun rientro. Il palese atteggiamento di indifferenza che la classe politica italiana ha manifestato in questi anni sulla questione Bolkestein, dimostra come questo disinteresse non è dovuto alla situazione di impossibilità di agire “perché l’Europa ce lo impone”, ma bensì dal tacito accordo tra politica, lobby e corporazioni internazionali che vogliono prendersi il nostro turismo. Siamo contro la direttiva Bolkestein per questi motivi. La nostra linea è sempre stata chiara: proponiamo un turismo a Km0 legato alle realtà locali, che possano fare sinergia tra mare e terra. Vogliamo difendere il lavoro balneare e allo steso tempo evitare la speculazione sulle nostre spiagge e sul nostro turismo. Vogliamo un turismo sano, più vicino alla gente, alle famiglie, ai giovani, agli sportivi, all’ambiente e più distante dalle speculazioni immobiliari e bancarie. Le spiagge e il mare sono il nostro oro e per questo motivo dobbiamo fare di tutto per salvaguardarle e difenderle. Non possiamo permettere che 4 banchieri, politicanti e affaristi ci impongano la svendita del nostro patrimonio, del nostro lavoro, del nostro futuro.
Bagnino Papperini 5S- Cesenatico 

 P.S. Non conosciamo il "Papperini", deve essere perlomeno un potenza pari al sempre citato Bugani od un fratello di Nick il Nero per compilare un documento di questa natura. Nemmeno le Oasi, i Mussoni, Ripa, Nanni avevano osato tanto. Un professionista dell'illusionismo come Alfano si è fermato molto prima. Qualche candida anima del Pd è stata costretta, da un partito allo sbaraglio ideologico, ad una clamorosa marcia indietro. Non era difficile prevedere che l'assalto alle mura non presidiate del grillismo locale sarebbe stata una facile scalata per gli astuti imprenditori della sabbia, l'unica vera lobby con ramificazioni ed infiltrazioni in ogni pertugio della politica italiana. Adesso abbiamo capito chi sono quelli che hanno cacciato Melucci da Cesenatico perchè non erano d'accordo con le sue teorie, per una volta giuste. La cosa che avvilisce non è tanto che un bagnino possa fare il candidato sindaco, abbiamo visto di peggio, ma che candidati alle regionali, presunte vestali dell'ambiente, abbiano subito accolto l'invito. Chi sono stati i cementificatori della spiaggia, per usare un argomento caro e quasi unico all'architetto pentastellato? Ci penseremo noi ad avvisare gli elettori riminesi. Ci consoliamo sapendo che solo una becera minoranza nel M5S la pensa così. Gli opportunisti, i paraculi elettorali non si sconfiggono solo con i veti o le espulsioni a comando. Ci vuole una struttura, un buttafuori che selezioni all'entrata chi ha il diritto di usare simbolo e pulpito. Non è un reato politico essere un bagnino o fratello o parente, ma continuiamo a chiederlo: che differenza esiste tra sabbia ed acqua..pubblica? Ci dicano tutti questi difensori del chilometro zero di spiaggia, dell'autenticità del nostro prodotto turistico dell'avversione contro le teoriche multinazionali, cosa ne pensano della "proposta" che vengano trasferite ai comuni le risorse e le definizioni dei canoni con parametri finalmente (almeno) vicini a quelli di mercato. Chi meglio di un comunità locale può decidere e difendere territorio ed imprese? Non si possono trattare 8 mila chilometri di costa nello stesso modo, ma usando, come proposto, al meglio la leva del canone, si possono incentivare i necessari investimenti. Negare la Bolkestein come principio di un corretto rapporto tra pubblico e privato è scandaloso, tenere conto dei nostri imprenditori è cosa diversa, facilmente risolvibile attraverso specifiche gare locali. Con un semplice punteggio si risolve il problema. Nel libero mercato una zona/stabilimento di ..Cesenatico con bar, ristorante e spiaggia, potrebbe essere assegnata diciamo a 30 mila euro, dando uno sconto all'attuale concessionario possono diventare 25 mila, siamo lontani dai 3 mila attuali. Provate a moltiplicare vi renderete conto di quanti milioni incasserebbero gli enti locali, spingendo verso una vera riqualificazione di un bene..pubblico, strategico per il nostro turismo. 
La Redazione..all'unanimità