mercoledì 22 ottobre 2014

Siamo alle solite

Questa mia nota è in risposta all'articolo di un quotidiano locale riminese uscito questa mattina, risposta che in realtà ho già dato puntualmente in numerose altre occasioni, ma pare che all'avvicinarsi degli appuntamenti elettorali ci sia sempre qualcuno in preda al sacro fuoco della scoperta dell’acqua calda. Gradirei, ma non per ritrosia verso il dialogo, che questa risposta fosse tenuta per buona in modo definitivo, anche perché come giustamente viene sottolineato, sono pagata con soldi pubblici e non vorrei sprecare il mio tempo lavorativo per difendermi da questioni già chiarite in passato. La contestazione che mi è stata rivolta, malamente travestita da approssimativa lettura dei dati, riguarda due punti: reddito e produttività. Per quanto riguarda il reddito, mi scusi chi l’ha già sentito dire mille volte, prima di entrare in Parlamento ero una studentessa alla Facoltà di Giurisprudenza, dunque il reddito non ci può essere. Sul sito della Camera dei Deputati nella mia documentazione patrimoniale, infatti, dichiaro di non aver percepito alcun reddito nel 2012. Nell'articolo pubblicato oggi viene falsamente riportato che io non avrei reso pubblico il mio reddito, affermazione gravissima e contraria ai principi stessi di trasparenza e onestà che appartengono non solo a me ma a tutti i miei colleghi del M5S. Infatti, per quanto riguarda il mio reddito attuale, il denaro che percepisco, quello che restituisco e quanto pago i miei collaboratori è tutto disponibile, nel mio caso come nel caso di tutti gli altri Portavoce del Movimento, sui nostri siti internet, in particolare tirendiconto.it/trasparenza. Altro punto è la produttività, argomento che, per com'è stato trattato, va diviso in due: presenze in aula e produttività, poiché si è insinuato che le due cose siano direttamente proporzionali. La percentuale delle mie presenze in aula, che comunque si attesta al 66,50%, è influenzata da diversi fattori, non ultimo il fatto che il Movimento 5 Stelle molto spesso, come protesta nei confronti dei decreti presentati dal Governo, non ha partecipato alle votazioni. Un esempio su tutti il Decreto IMU-Banca d’Italia, la cui cronaca è tristemente nota. Votare semplicemente contro non avrebbe portato i fatti, che riguardavano lo spostamento di 7 miliardi e mezzo di euro per l'aumento di capitale di Banca d'Italia, all'attenzione dell’opinione pubblica. Oltre al dato oggettivo delle astensioni dal voto considerate solo statisticamente assenze, vi è anche la mia difficoltà ad essere onnipresente. Sono membro della Commissione Giustizia, della Commissione di Inchiesta sulle Mafie e altre associazioni criminali straniere ed anche della Giunta per le elezioni. Due Commissioni e una giunta che, a volte, richiedono la mia azione e il mio impegno nello studio e nella preparazione, a dispetto dei lavori dell’Aula. Vi sono poi anche altre questioni che, seppur marginali, aiutano a completare quella percentuale, tra cui le interviste, visto che capita spesso di prestarsi ai rapporti con i media per far emergere i temi del M5S oppure le nostre denunce durante i lavori dell'Aula. Come tutti sanno, non sono una figura marginale all'interno del Movimento e il tempo dedicato alla comunicazione a volte ha tolto e toglierà la possibilità di rimanere in Aula a votare ogni singolo ordine del giorno o emendamento che sia. Nessuno però si è mai sognato di confrontare la mia capacità comunicativa di questo anno e mezzo a livello nazionale (non locale) con quella degli altri 3 deputati riminesi. Alla somma delle assenze vanno anche sommate le 4 giornate in cui ero sospesa dai lavori parlamentari per essermi seduta sui banchi del Governo in protesta alla ratifica dell'accordo sul Tap (Trans Adriatic Pipeline). Detto questo, troverete lo stesso 2 settimane che non rientrano nei suddetti casi e sono giorni di convalescenza a seguito di un’operazione chirurgica. (Non ero molto convinta di riferire anche questo fatto, ma con la capacità di leggere i dati dei miei detrattori andava a finire che mi ero fatta due settimane di vacanze in qualche paradiso fiscale con il mio reddito nascosto). Esiste poi la questione della produttività cui tengo molto perché è il mio modo di ripagare la fiducia che mi è stata concessa in quanto Portavoce dei Cittadini. La domanda che bisognerebbe farsi nel caso specifico è: quante Proposte di Legge depositate sono effettivamente in discussione in Parlamento? E’ facile controllare, anche se capisco richieda un approfondimento serio, quanti sono i lavori a cui ho partecipato che sono giunti a buon fine. Faccio un esempio su tutti perché è il più recente e lo faccio con una legge di cui il primo firmatario è Paolo Bolognesi del Partito Democratico, in modo che si capisca bene di cosa sto parlando. La legge è quella che introduce nel nostro codice penale il reato di depistaggio e inquinamento processuale delle indagini approvata da poco alla Camera e che attende il vaglio del Senato. Ci tenevo molto che questa legge fosse approvata almeno nel ramo del Parlamento di cui faccio parte e invece di scrivere una proposta mia che si contrapponesse a quella di Bolognesi e che poi magari sarebbe finita nel dimenticatoio, ho preferito collaborare attivamente con emendamenti (per la maggior parte approvati o assorbiti) a una legge già in discussione. Ho dato miglior servizio ai cittadini lavorando per mesi a emendamenti migliorativi o scrivendo una legge d’opposizione, quindi discussa da nessuno, per arricchire i miei dati statistici? Noi del Movimento preferiamo i risultati, non le bandierine sulla Luna. Ho scritto il meno possibile e l’ho fatto solo perché qualche cittadino, leggendo simili superficialità, avrebbe potuto pensare che io spenda il tempo in altro modo che non sia quello per cui sono stata votata, mentre il mio impegno va oltre e, da quando sono portavoce, i weekend non dedicati ai cittadini si contano sulle dita di una mano. Lasciatemi concludere con un invito all'approfondimento. La realtà ha più strati e quelli di superficie possono essere una rappresentazione sbagliata.
P.S. Mi dicono che sull'articolo in questione non è riportata la mia versione perché impossibile da contattare. Da tempo i quotidiani di Rimini sanno che esiste un mio referente sul territorio che mi può contattare per le emergenze (sempre ammesso che questa potesse essere tale). Il fatto che loro non vogliano servirsene non è da ascrivere a mia responsabilità, né mi può togliere il diritto di replica che per legge appartiene a ogni cittadino, ancor di più quando vengono riportate false e gravi informazioni come quelle riferite al mio reddito. 
 Giulia Sarti Movimento 5 Stelle Rimini - Roma