domenica 5 ottobre 2014

Il Corriere [dei piccoli]

Nel corso della nostra piccola avventura nell’informazione noi di Citizen abbiamo sempre voluto rappresentare la possibilità di un modo diverso di informarsi, non necessariamente dalla nostra pagina di Open Journalism, ma sicuramente con la volontà del singolo di trovare autonomamente la corretta informazione. Questa che noi e molti come noi identificano come la vera priorità, per un effettivo cambiamento, deriva dall’inaffidabilità conclamata, tranne rari casi, delle piccole redazioni di provincia, così come quelle delle grandi testate. Vogliamo mostrarvi l’ultimo caso verificatosi, proprio qui a Rimini, dove un pavido giornalista (o redattore, o comunque vogliate chiamarlo) ha da prima ottenuto una dichiarazione in esclusiva, per poi evitare di pubblicarla integramente con un taglio chirurgico. Il motivo? E’ intuibile, purtroppo. I fatti. Giula Sarti, allertata dall’ Associazione Papillon, fa una visita ispettiva, vera, alla Casa Circondariale di Rimini. Il risultato è tale che l’Associazione stessa, mai schierata per nessuno, se non per gli interessi dei carcerati e del personale penitenziario, sente il bisogno di esprimere pubblicamente la propria stima nei confronti della parlamentare pentastellata e di ribadire che nessuno ha dimostrato altrettanto interesse. Il Corriere, o chi per lui, decide di ricevere il comunicato e di pubblicarlo per domenica 5 ottobre. C’è solo un piccolo particolare che stona. Il nome della Sarti è scomparso e la dura accusa dell’associazione alla politica locale è diventata un generico “amministratori, deputati e onorevoli locali”. Tana libera tutti. Citizen, per via dei diritti d’autore, non può pubblicare su questo post il pezzo del Corriere di Romagna, ma, se doveste comprarlo, può farvi leggere il pezzo che manca, in quanto in possesso del comunicato originale. Eccolo: Unica esemplare ed ammirevole presenza si rimarca nell’azione svolta dell’onorevole riminese Giulia Sarti che ha saputo con decisone affrontare e verificare di persona la reale condizione, ottemperando al proprio ruolo di rappresentante politico al servizio della comunità per portare alla luce tutte le questioni non risolte e non compatibili all’interno dell’intera struttura. Insignificante vero?
 P.S. Mi raccomando adesso un bel attacco di vittimismo e non dimetichiamoci di citare la “lista di proscrizione”. Ammettere di aver prestato un brutto servizio no, non è previsto. L’abbiamo già scritto in più di un’occasione: il “diritto di cronaca” non è diritto del gionalista dei scegliere cosa scrivere, ma il diritto del cittadino di essere correttamente informato.
 Davide Cardone [@DadoCardone]
citizen