mercoledì 15 ottobre 2014

Mezzolara - Rimini 3-1

Li ricordate gli spalti pieni di politici riminesi? Tessere d'onore ed improvvisati super tifosi, professionisti del palazzo e dell'incarico pubblico, first lady con sciarpa d'ordinanza, fuori dalle righe e dal sopportabile, tutto per un gioco che non conoscevano ma era diventato indispensabile corollario della presenza mediatica. Non tutti erano così, qualcuno aveva perfino ..giocato, gli altri lo facevano intendere con le loro spassose interpretazioni del perfetto conoscitore del manuale. Pensate che da giovane assessore allo sport volevo "vietare" le tessere d'onore, non vi posso raccontare chi furono i più feroci sostenitori del benefit obbligatorio per le caste. Non solo la classe politica, ma forse e peggio quella di controllo e d'arredo coreografico. Fanno ridere adesso questi ricordi, quando le nostre imprese calcistiche si misurano giustamente con realtà quasi rionali. La Città di Rimini, composta da decine di migliaia di egoismi turistici, commerciali ed industriali non ha mai saputo sfornare una passione per il calcio, inteso come sport rappresentante la Città. Anche le altre attività che hanno vissuto momenti di straordinaria gloria si sono "stancate". Rimane il baseball perchè c'è Zangheri, l'unico vero mecenate sportivo. Il clan dei mattoni non si è mai voluto sporcare le mani con il calcio ma nemmeno con le altre discipline sportive, tanto meno quelle di base. Poi è arrivato l'esperto Brasini, ma quella è un'altra storia da mettere al..Bando. Il basket quando si è affidato o peggio fidato degli sponsor del laterizio è crollato nell'anonimato. Noi abbiamo realizzato il Palasport con Chicchi in cambio di 28 mila mq di residenze senza mai terminare le obbligatorie opere di urbanizzazione primarie e secondarie. Vi chiedo un ultimo sforzo di memoria: vi ricordate quando volevano barattare uno Stadio Nuovo con 3 mila appartamenti? Gli scambisti sono ancora vivi e vegeti politicamente. Un giovane tifoso mi ha chiesto cosa penso della situazione vergognosa dello Stadio. Ho risposto che il calcio a Rimini è "morto" con Bellavista, l'unica persona che fece una proposta seria e condivisibile all'Amministrazione. C'erano Ravaioli e Melucci. Oggi è mutato il quadro, il Romeo Neri rappresenta al meglio la Città. E' una ruota sportiva, il segnale d'abbandono di ogni prospettiva. Il carpe notte come motto sindacale. Promesse, slide, rendering e ..Divino. L'unica certezza ancora prima di prendere il calesse del Teatro è avere la frusta o la pelle degli ambulanti. Uno scalpo da portare in dono alla distribuzione...grande. Nella cronica annuncite gnassiana, c'era anche la promessa di uno stadio polifunzionale ed il completamento dei centri sportivi a livello circoscrizionale. Le quattro fotocopie non sentono, vedono e chiedono. Si va avanti così. Mezzolara-Rimini 3-1