giovedì 19 febbraio 2015

Acqua Pubblica? La pioggia non basta?

Come volevasi dimostrare. Questa volta però non ci sentiamo bravi. Il cammino verso la gara pubblica per l’assegnazione dell’acqua a Hera procede senza intoppi, ma anche senza particolari colpi di genio da parte dei suoi sostenitori. A Rimini non v’è certo astuzia politica, già prima scarseggiava, ora però, ispirati dal Renzi nazionale che tiene per i cosiddetti un Parlamento di precari, si va tranquillamente avanti a colpi di maggioranza, senza alcuna considerazione dei rispettivi ruoli di garanzia. Parliamo del Consiglio Tematico sull’Acqua Pubblica, quello prima irritualmente inserito come fosse un punto di un normale Consiglio Comunale e poi spostato su richiesta di Galvani, firmatario poco convinto. Il vantaggio di Savio? Non trenta danari, ma la possibilità di produrre un ordine del giorno che la maggioranza potesse votare senza incorrere in pericoli di riapertura della discussione. Il punto è e rimane che un Referendum ha stabilito che dall’acqua non si potesse trarre profitto, ma questo non è un problema del Partito Democratico. Adesso poi che abbiamo dichiarato guerra alla Libia non è che ci possiamo perdere in pinzillacchere …. Dobbiamo vincere “E VINCEREMO!” (cit.) Lasciando però perdere per un attimo il PD e le sue aspirazioni politiche vorremmo sottolineare il comportamento di Savio Galvani e Sara Visintin i quali, dopo aver preso tutti i vantaggi elettorali possibili dalla battaglia in oggetto, hanno scaricato questione e coscienza con posizioni farlocche, neppure troppo astute. Il loro gioco si è basato integralmente su un ordine del giorno che parlava (come avevamo anticipato una settimana prima) di “percorsi partecipati” e studi di fattibilità. Domanda: ma un Assessore che ha basato le sue fortune (?) politiche sulla ripubblicizzazione dell’acqua, a quasi quattro anni dall’inizio del mandato, non dovrebbe averli già nelle mani questi studi? Ricordiamo che a Luglio Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) deciderà se mettere a gara (o meglio di mettere a gara) la gestione dell’acqua. Gli attacchi più duri si sono consumati proprio all’indirizzo dell’Assessore all’Ambiente che, con espressione visibilmente trasfigurata dallo stress, ha risposto nel peggior modo possibile. Un lungo intervento in cui ha parlato di acqua forse negli ultimi due minuti, ma che per il resto ha dipinto come suoi interventi platealmente facenti parte del pacchetto “Hera chiavi in mano”. Come le fogne. Dell’acqua ha semplicemente detto che ci sono degli studi e che era tempo di approfondire sulla possibilità di gestirla “in House”. Gli studi devono essere segretissimi, giacché nessuno li ha mai visti nemmeno in Atersir , e il tempo di approfondire è più scaduto del tempo delle mele. Insomma il dado è tratto. Il Consiglio Comunale, grazie alla manovretta del partituccio stampella, è fuori dai giochi. A nulla è valso nemmeno il sub-emendamento del Movimento 5 Stelle che impegnava a tempistiche certe e “amici” Hera fuori dagli studi di fattibilità. Bocciatura telefonata. Il PD era così poco preoccupato di eventuali colpi di scena che il Primo Cittadino ha persino trovato il tempo per sgridare il suo capogruppo, Mattia (Sitz!) Morolli, su altre questioni. Davanti a tutti. Giusto per far capire che le crocchette le compra lui. A battaglia persa non rimane altro che assegnare la Legion d’Onore a chi se la merita. La prima citazione è per Fabio Pazzaglia che dopo un periodo di lieve appannamento è ritornato perfettamente al centro del suo ruolo, anche con un certo piacere rispetto alla puzza d’incoerenza che arriva dall’altra sponda. La seconda citazione va a Gianluca Tamburini che interpreta il ruolo da capogruppo alla perfezione, trattenendo i suoi fino a quando non si vede il bianco degli occhi del nemico e lavorando ai fianchi l’assessore di turno nei fuorionda di Icaro TV. Menzione d’onore anche per Samuele Zerbini che voleva il NO al Referendum ed ha tenuto coerentemente fede alla sua posizione, perché anche il lato oscuro della forza ha bisogno di disciplina. Felicitazioni per il terzo intervento quadriennale di Simone Bertozzi, sembrava un post di Facebook, ma nessuno ha mai vinto il Pulitzer con un intervento nel Consiglio Comunale di quel puntino sull’asse dell’Adriatico. Infine, ma non ultima, menzione specialissima per Irina Imola che con la sua maglia luccicante ed abbagliante ha regalato un tocco Seventies ad una brutta pagina della politica riminese. L’impressione era quella di un ologramma dello Studio 54 proiettato a cazzo in un Consiglio Comunale. Grazie Irina, di cuore. 
 P.S. A chi del Comitato Acqua Pubblica credeva che evitando il contrasto ci sarebbe stata speranza. Adesso sapete come stanno le cose. La distribuzione senza profitto c’è già, si chiama pioggia. 
 @DadoCardone
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